Mancini: “La vittoria della Conference uno dei momenti più belli della mia vita”

Il difensore giallorosso si è raccontato nel corso di un’intervista per VivoAzzurroTV

Jacopo Pagliara -
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Gianluca Mancini Conference League
Gianluca Mancini dopo la vittoria della Conference League (RomaForever.it)

Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di VivoAzzurroTV, Gianluca Mancini si è raccontato a tutto tondo, soffermandosi sul suo modo di vivere il calcio e sul legame profondo che lo unisce alla maglia della Nazionale. Il difensore ha ripercorso anche alcuni dei ricordi più emozionanti della sua carriera, tra cui spicca il trionfo in Conference League conquistato con la Roma, un successo che resta uno dei momenti più importanti della sua vita sportiva. Ecco un estratto delle sue parole.

Le dichiarazioni di Gianluca Mancini

Gianluca Mancini ripercorrendo l’inizio della sua carriera, ha raccontato:

A sette anni ho iniziato a giocare nella squadra del paese. L’osservatore era un amico di famiglia e spesso provava a convincere la mia famiglia, ma i miei genitori non volevano perché ero troppo piccolo. Alla festa del paese, mentre camminavamo, incontrammo l’osservatore e disse ai miei genitori: ‘Se domenica non lo portate, lo vengo a prendere io a casa’. Iniziai a pressare i miei genitori e così mi portarono a giocare a calcio. Mio padre mi ha sempre fatto vivere il calcio in maniera serena, felice. Dopo un allenamento nei “Pulcini” della Fiorentina dissi a mio padre di voler smettere e di voler tornare nella squadra del paese e lui accettò. Poi cambiai idea, ma papà non mi ha mai messo pressioni. Lo prendevo come un gioco e con tanta spensieratezza, magari questa cosa mi ha fatto arrivare nel calcio dei grandi”.

Parlando invece dei momenti più importanti della sua vita, ha spiegato:

“I momenti più importanti della mia vita sono stati la nascita delle mie bimbe, il matrimonio, l’esordio in Serie A e quello in Nazionale. E poi la vittoria della Conference League: vedere tutte quelle persone a Roma mi ha riempito veramente d’orgoglio”.

Gianluca Mancini
Gianluca Mancini (X -@Conf_League)

Soffermandosi sulla figura che lo ha ispirato da giovane, ha aggiunto:

La passione per Materazzi nasce principalmente nel Mondiale del 2006. Io nasco da una famiglia di interisti, avevo dieci anni e lui fu protagonista assoluto. Vedendolo giocare l’ho sempre apprezzato per la personalità, la grinta, per il fatto che nel bene e nel male ci metteva sempre la faccia. A Perugia poi ho avuto la possibilità di conoscerlo tramite un massaggiatore, da lì è nata la nostra amicizia”.

Descrivendo il suo legame con la maglia azzurra, il numero 23 giallorosso ha dichiarato:

La Nazionale ha rappresentato sempre tanto. Le estati le passavo con gli amici al bar o a casa a vedere le partite dell’Italia, mi mettevo la mano sul petto e cantavo l’inno. Quando oggi entro in campo con la Nazionale la prima cosa che mi viene mente sono quegli inni cantati con gli amici”.

Entrando nel merito del rapporto con Gattuso, ha sottolineato:

Il mio rapporto con il mister è bello, puro, vero. Sin dalla prima telefonata c’è stato uno scambio di parole bello e vero. È una persona che ha saputo creare in poco tempo quello che va creato all’interno di una squadra”.

Tornando sull’episodio della conferenza stampa di Gattuso, ha commentato così il paragone con Cafu:

“È stata una battuta che mi ha fatto piacere, certo che accostarmi a un mostro sacro come Cafu è un qualcosa di molto lontano…”.

Infine, guardando agli obiettivi futuri della Nazionale, Mancio ha concluso:

La voglia di andare ai Mondiali è tanta, è la cosa più grande che vogliamo. Siamo concentrati su quello che dobbiamo fare, bisogna prepararci al meglio e arrivarci con una consapevolezza forte. Si tratta di un grande obiettivo personale e di squadra”.