Dopo l’ennesimo scontro diretto perso, è tempo di riflessioni in casa Roma. Dicembre sarà un mese cruciale per la squadra di Gasperini e molto passerà di nuovo dal confronto con le prime della classe. Como, Juve e Atalanta, altri match che metteranno in palio punti pesanti per raggiungere la Champions. Ma da dove partire per sconfiggere anche questo tabù?
Turnover: la Roma fa pochi cambi
Il Corriere della Sera stamani prova ad individuare tre aspetti nei quali la Roma di Gasp si sta rivelando forse un passettino indietro alle altre big di Serie A. Citando proprio il tecnico di Grugliasco nel post partita (“forse c’era un po’ di stanchezza“), il quotidiano menziona l’aspetto del turnover: rispetto al Midtjylland i giallorossi hanno cambiato soltanto tre effettivi dal primo minuto. Alcuni giocatori non escono mai (i difensori, i quinti, i centrocampisti centrali) e col Napoli si è vista in alcuni momenti la differenza di brillantezza. Dunque il turnover, magari leggermente più marcato nel doppio/triplo impegno, può essere una delle chiavi.
I gol presi in contropiede
Giustamente Gasp ha difeso il suo lavoro sostenendo come l’impostazione tattica adottata sin qui abbia permesso ai suoi di arrivare così in alto in classifica. Il tema è quello dei gol subiti (“magari giocando diversamente ne avremmo presi altri in modi differenti”, ha detto il tecnico), che arrivano più o meno sempre nella stessa maniera: in contropiede. L’ultimo è stato Neres. Prima di lui Bonny, Pavlovic, Simeone…Perché allora non ricorrere (intanto) all’arma del “fallo tattico”? Questo il quesito lanciato dal CorSera.
L’attacco
Il terzo problema è quello più complicato da risolvere: la scarsa vena realizzativa della squadra. La Roma segna poco, specie con i suoi attaccanti. Gasperini, c’è da dire, le sta provando davvero tutte: moduli, rotazioni, vere e proprie invenzioni tattiche (vedi Baldanzi). Il risultato è però più o meno sempre lo stesso.
Mercato decisivo
Tirando le somme, cosa dovrà fare quindi la Roma per continuare ad inseguire il sogno Champions? Il rischio infatti, come puntualizza il quotidiano, è quello di disputare la classica buona stagione fermandosi però sul più bello. Il confine tra quarto e sesto posto è infatti molto labile in Serie A: per questo servirà un mercato intelligente a gennaio al fine di mettere Gasp nelle condizioni di poter lottare fino alla fine per il traguardo più importante. E dare così una risposta efficace ai quesiti sollevati in questo articolo.