Nelle parole di Kostas Tsimikas non c’è retorica, solo un dolore composto. Intervistato da A Bola, il terzino della Roma è tornato sulla scomparsa di Diogo Jota, con cui aveva condiviso l’avventura al Liverpool.
“Quando penso a Diogo, provo sempre dolore. Era una persona speciale, un ragazzo in gamba. Siamo arrivati insieme al Liverpool, abbiamo condiviso viaggi, serate, momenti di gruppo. Lui era sempre al mio fianco” racconta Tsimikas, che oggi prova a tenersi stretto ciò che resta: i ricordi.
“Cerco di conservare solo le cose positive. È doloroso, ma non dobbiamo smettere di pensare a lui: è sempre con noi e nei nostri cuori”. Parole che vanno oltre il campo e restituiscono l’immagine di un rapporto umano profondo, nato lontano da Roma ma che Tsimikas si porterà dietro anche nella sua nuova vita in giallorosso.
Il “Greek Scouser” e la lezione del calcio
Nel dialogo con il quotidiano portoghese, il greco parla anche del suo legame con il Liverpool e con i suoi tifosi. “Ero il Greek Scouser e lo sarò per sempre. Mi manca quella città, le persone sono tra le più gentili che abbia conosciuto nel calcio”. Un’identità che non si cancella con un trasferimento: oggi veste la maglia della Roma, ma il pezzo d’Inghilterra che si porta dentro resta vivo.
Infine, una riflessione che dice molto del suo carattere: “Il talento non è tutto. La cosa più importante è lavorare sodo, non mollare mai e saper accettare tutta questa tristezza. Il calcio è uno sport fatto di tanta tristezza e pochi successi”.
Un messaggio che arriva forte anche a Trigoria: dietro al nuovo terzino di Gasperini c’è un giocatore che ha già visto molto, dentro e fuori dal campo. E che oggi, nel dolore per un amico perso, prova a trasformare la sofferenza in consapevolezza.