Il big match dell’Olimpico si è deciso al 37’, con il contropiede chiuso dal sinistro di Neres per lo 0-1 che ha regalato al Napoli tre punti pesantissimi e l’aggancio in vetta al Milan.
Tutta Roma, però, discute ancora di ciò che accade qualche istante prima: al limite dell’area azzurra Rrahmani e Koné si scontrano, il francese cade, il direttore di gara lascia correre e da lì nasce l’azione che porta al gol.
In casa giallorossa la sensazione diffusa è che ci fosse fallo sul numero 17, come ha lasciato intendere anche Gasperini, parlando di un episodio “che si può fischiare” e ricordando che la squadra “ci ha messo del suo facendosi trovare scoperta”.
Florenzi: “Koné prova a rialzarsi, per me è tutto regolare”
A dare una lettura diversa è Alessandro Florenzi, intervenuto a Sky Calcio Club. L’ex capitano romanista ha analizzato il gesto tecnico e, soprattutto, la reazione di Koné dopo il contatto con Rrahmani.
Secondo Florenzi, il centrocampista giallorosso “prova anche a rialzarsi” e solo dopo, rendendosi conto di aver perso il pallone, cade definitivamente: un dettaglio che per lui fa la differenza e che lo porta a concludere che non si tratta di un fallo evidente. In sostanza: la dinamica del corpo di Koné, più che la giocata del difensore, lo convince che l’intervento rientri nel margine di contatto accettabile.
Una posizione destinata a dividere, anche alla luce delle moviole: c’è chi – come l’ex arbitro Cesari – sottolinea come un fischio a favore della Roma sarebbe stato comunque difendibile, proprio per il punto di impatto tra i due giocatori.
Un episodio che pesa sulla classifica e sul dibattito
Al di là del singolo frame, resta il peso specifico dell’azione: da un possibile fallo al limite dell’area del Napoli si passa, in pochi secondi, al gol che decide la partita e che fa scivolare la Roma di Gasperini al quarto posto, pur a un solo punto dalla vetta.
Il dibattito su Rrahmani-Koné difficilmente si esaurirà in fretta: tra la lettura più “romanista” di chi vede un fallo e quella più neutra di Florenzi, resta l’episodio grigio di un campionato in cui un contrasto a centrocampo può cambiare non solo una sfida, ma un pezzo di corsa Scudetto.