L’NBA accelera su NBA Europe e questa volta nel discorso entra esplicitamente l’AS Roma: alla SBJ Dealmakers Conference di New York, Mark Tatum ha citato il club giallorosso tra i brand calcistici coinvolti nel progetto insieme a PSG e Manchester City. Per l’Italia, Roma è tra le città papabili; in avvio l’eventuale squadra giocherebbe al PalaEur, che andrebbe però adeguato agli standard NBA.
Cosa prevede il progetto (tempi, format, costi)
La lega punta al debutto nell’ottobre 2027 con 10-12 franchigie “permanenti”, modello aperto e coordinamento con FIBA; i franchise fee attesi oscillano tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari per club. La NBA ha ingaggiato advisor finanziari e sta sondando investitori e partner locali in più mercati europei. Tradotto: i nomi ci sono, ma l’ok formale dipenderà dai board NBA e FIBA e dalla sostenibilità dei piani economici.
Roma, perché il club è nel perimetro
Secondo Gazzetta, l’NBA chiederà a ogni investitore anche un commitment infrastrutturale: per Roma, PalaEur come soluzione-ponte e lavoro parallelo su una nuova arena “NBA ready”. Il brand internazionale del club e la proprietà Friedkin (già accostata in passato a dossier NBA) rendono Trigoria un interlocutore credibile nella short list. Ma si resta nella fase di ingaggio: nessuna decisione è ancora presa.
Cosa manca (e cosa guardare da vicino)
Tre snodi: arena (adeguamenti e governance), go-to-market locale (sponsor, ticketing, media) e integrazione calendariocon eco-sistema europeo. Finché non arriveranno le delibere definitive, è più corretto parlare di coinvolgimento nel processo che di “squadra fatta”. Ma un dato è chiaro: Tatum ha nominato la Roma, e per la prima volta il club entra nel discorso in modo esplicito.