Per Lele Adani la Serie A è una pista con continui sorpassi: “una che scatta e l’altra che risponde”. Dentro questo equilibrio, l’Inter parte “un filo” avanti, il Milan beneficia delle settimane piene senza coppe, il Napoli ha una regia forte in panchina. La Roma, però, porta un tratto che in campionati del genere pesa: la voglia di stupire. Tradotto in chiave giallorossa: identità chiara, fame competitiva e la sensazione di poter restare nella parte altissima finché l’efficienza delle prestazioni regge.
Perché la Roma può restare agganciata
Adani non mette confini stretti alla Roma: in uno scenario a punteggi ravvicinati, contano continuità e capacità di leggere le partite. Il gruppo di Gasperini ha consolidato pressione e verticalità, ma deve trasformare meglio il volume di gioco in gol, specialmente senza Dybala al 100%. Il plus? Una mentalità proattiva che rende i giallorossi competitivi anche quando la gara si sporca.
Il quadro generale (e dove si gioca il margine)
Inter leggermente avanti per solidità, Milan più “fresco” perché gioca meno, Napoli con l’impronta di Conte. La Juventus è un’incognita. In questo incastro la Roma può capitalizzare gli incroci diretti e le giornate in cui le rivali si tolgono punti. L’asticella, conclude il ragionamento di Adani, la alza chi sfrutta i dettagli: cambi tempestivi, gestione dei diffidati, palle inattive. E qui la Roma può crescere ancora.