Caressa “promuove” la Roma di Gasperini: meno forte delle big, ma lì per restarci

Dal Gran Galà AIC, il telecronista vede i giallorossi credibili “a fari spenti”: il vero salto passa dalla continuità offensiva e dal picco di febbraio-marzo tipico delle squadre di Gasperini

Jacopo Mandò -
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Fabio Caressa
Caressa: Roma di Gasperini credibile, serve continuità offensiva – Romaforever.it

Roma a fari spenti, ma dentro la lotta

Per Fabio Caressa, la posizione della Roma non è un abbaglio momentaneo: “si comincia a capire che lì ci può stare”. Non la mette davanti a corazzate come Inter, Napoli o le big europee di riferimento, ma sottolinea che il percorso fin qui regge il confronto e che l’equilibrio del campionato premia chi fa punti “con tutti”, non solo negli scontri diretti. Tradotto: serietà, continuità e gestione del calendario possono tenere i giallorossi aggrappati alla parte altissima.

Il fattore Gasp: picco nel cuore della stagione

Caressa ribalta un luogo comune: «le squadre di Gasperini non calano, semmai partono piano e poi diventano quasi ingiocabili tra febbraio e marzo». Questa Roma, però, è partita forte: se manterrà intensità, pressione e numero di uomini che attaccano l’area, il mix può diventare esplosivo proprio nel periodo in cui storicamente i gruppi del tecnico volano.

La chiave vera: sbloccare l’attacco

Il punto dirimente resta davanti: trovare continuità in attacco. Non basta creare, serve finalizzare. Qui Caressa è netto: la Roma può restare nel treno Scudetto solo se alza la conversione—più gol dagli attaccanti, senza perdere il contributo di difensori e centrocampisti. In sintesi: stabilità dietro, verticalità pulita e cinismo nei 20 metri finali.