Si torna a parlare del possibile scambio tra Artem Dovbyk e Santi Gimenez. I due attaccanti stanno vivendo una stagione complicata, ed entrambi i club potrebbero decidere di (ri)metterli sul mercato a gennaio. Proprio come fatto in estate. Massara e Tare, c’è da dire, avevano parlato a lungo per provare a mettere i due cartellini sull’asse Roma-Milano, specie l’ultimo giorno di mercato. Ma poi il doppio trasferimento era saltato. A breve però l’idea potrebbe tornare di moda, complice il rendimento altalenante di entrambi gli attaccanti.
La situazione Dovbyk alla Roma
C’è da dire che ieri sera Dovbyk, contro il Parma, è tornato a segnare. Una rete pesante, come quelle che realizzava lo scorso anno. Un gol che è valso di fatto i tre punti. Per lui si tratta però soltanto della seconda rete stagionale, un bottino davvero misero per un centravanti della sua caratura. Come detto la Roma e lo stesso Gasperini avrebbero preferito cederlo per mettere in rosa un attaccante più adatto al gioco del tecnico; non a caso per gennaio si parla già del possibile arrivo a Trigoria di Zirkzee.
Ora è Ferguson ad essere in bilico
Attenzione però: rispetto a qualche settimana fa il borsino vede ad oggi molto più in bilico Ferguson rispetto a Dovbyk, che ad oggi sta dando sicuramente segnali più incoraggianti rispetto a quelli – quasi nulli purtroppo – dati dal suo collega di reparto. E se oggi dovessimo puntare il “classico euro” per capire chi dei due possa – eventualmente – far posto all’ex Bologna, beh la risposta oggi penderebbe maggiormente dalla parte dell’irlandese (infatti si parla di un possibile rientro anticipato dal prestito).
Crisi Gimenez senza fine
Tornando allo scambio con Gimenez, di cui stamani parla La Gazzetta dello Sport, ad oggi francamente la pista non ci sembra percorribile. Soprattutto, in chiave giallorossa, visto il rendimento del messicano, fermo al palo in termini di reti segnate nonostante le stia giocando praticamente tutte. Un addio a gennaio magari per quanto lo riguarda ci sarà lo stesso: ma perché la Roma dovrebbe accollarsi un rischio così alto?