Prestito con interrogativi. Evan Ferguson alla Roma non ha ancora trovato ritmo e gol: in società si valuta anche l’uscita anticipata a gennaio, qualora il rendimento non svoltasse a breve. Dall’Inghilterra, però, il tecnico del Brighton Fabian Hürzeler (che detiene il suo cartellino) frena gli allarmismi: l’ambientamento in una nuova cultura e in un calcio diverso richiede tempo.
“È giovane, non rimpianga nulla”: il messaggio di Hürzeler
Alla vigilia della coppa, il coach tedesco ha tracciato la rotta: pazienza, crescita per prove ed errori, maturità che nasce dal superare le fasi di flessione. Tradotto: Ferguson ha iniziato bene, poi ha rallentato — fisiologico per un 21enne — l’importante è non vivere di rimpianti e continuare ad adattarsi al contesto.
La prospettiva della Roma: perché gennaio pesa
In chiave giallorossa il discorso è più pragmatico: servono presenza in area, attacchi al primo palo, sponde pulite e qualche segnale forte negli ultimi 20 metri. Senza step visibili, l’idea di liberare lo slot a gennaio per un innesto “subito pronto” resta concreta. Con il recupero fisico completato, tocca a Ferguson trasformare i minuti in incidenza.
Cosa può cambiare (subito)
Con Dybala più alto e catene laterali in crescita, l’irlandese ha contesto per riempire l’area e togliersi di dosso la polvere. Le prossime settimane diranno se il prestito diventerà progetto o parentesi: tra il realismo della Roma e la fiducia metodica del Brighton, al centro resta il campo.