Non tutte le buone notizie fanno rumore. In una Roma che esce dall’Olimpico con rammarico, il segnale positivo si chiama Leon Bailey: primo gettone con la maglia giallorossa, rientro dopo l’infortunio e un messaggio semplice, quasi programmatico. Niente trionfalismi, solo la voglia di mettersi in marcia.
“Contento di essere rientrato, voglio aiutare la squadra”
Parla a fine gara senza giri di parole: “Ovviamente non posso essere felice, perché il risultato non è stato a nostro favore, ma posso dire di essere contento per essere rientrato. Spero di poter aiutare molto la squadra”. È il punto di partenza: ritrovare il campo, riagganciarsi al gruppo, portare strappi e giocate dove la Roma ne avrà più bisogno.
L’infortunio alle spalle e lo sguardo sul calendario
Bailey non nasconde la fatica del percorso: “Non è stato un inizio fortunato per me, ma ora sono rientrato dall’infortunio e spero di potermi inserire in questa squadra e aiutarla a progredire nella giusta direzione”. La chiave è il tempo-lavoro: minuti, automatismi, fiducia reciproca. E subito una bussola mentale: “Il cammino è ancora lungo, dobbiamo restare positivi: la prossima partita arriverà presto… dobbiamo concentrarci su quella e dimenticare questa il prima possibile”.
Perché questo esordio conta
Dentro un risultato negativo, il rientro del giamaicano è una risorsa tecnica e mentale: ampiezza, velocità, conduzione palla verticale e minaccia nell’uno contro uno. La Roma, che ha bisogno di più soluzioni in transizione e nell’ultimo terzo, guadagna un profilo capace di accendere l’inerzia delle partite. Il primo passo è fatto: adesso servono continuità e minuti nelle gambe.