L’Italia ha chiuso una seduta tosta e molto “partita-like”, con Gennaro Gattuso che ha alternato blocchi tattici e prove di sistema in vista di Estonia–Italia. Nelle esercitazioni a tre gruppi si sono visti Gianluca Mancini e Bryan Cristante lavorare insieme nel “team blu”, indizio di una considerazione alta per entrambi nelle rotazioni del CT per la gara di Tallinn. L’intensità del lavoro – primo vero stress test dopo le rifiniture dei giorni scorsi – ha confermato il mantra del commissario tecnico: ritmo e duelli, con scelte pragmatiche sui titolari.
Mancini, volata con Calafiori
Il centrale della Roma resta in ballottaggio per una maglia nell’undici iniziale. Le ultime indicazioni di formazione spingono verso una coppia Bastoni–Calafiori, con Dimarco e Di Lorenzo terzini in un 4-4-2 “corto” e aggressivo; Mancini è la prima alternativa se Gattuso vorrà aggiungere centimetri, letture sulla palla inattiva e marcatura “a uomo” nei corridoi centrali. La tendenza del CT – confermata nei briefing pre–gara – è di scegliere profili in condizione e compatibili con una pressione più alta e linee corte.
Cristante, il multiuso che fa comodo
Richiamato in gruppo, Cristante è la classica pedina che permette di cambiare pelle in corsa: può fare il perno davanti alla difesa, la mezzala di equilibrio o il “terzo” tra le linee in uscita bassa. Con Barella–Tonali favoriti dal via, il romanista parte dietro ma resta opzione concreta per consolidare il vantaggio o correggere i sincronismi in costruzione, soprattutto se l’Italia dovrà gestire blocchi bassi estoni e rigiocare velocemente le seconde palle. Gattuso, che ha sottolineato la difficoltà della trasferta e la necessità di concretezza, considera la sua affidabilità un asset nella gestione delle due gare del ciclo (Estonia e Israele).
Kick-off e quadro generale. Il calcio d’inizio è fissato a Tallinn, con probabile 4-4-2 (Kean–Retegui) e catena sinistra per spingere sul lato “forte”. L’ultima rifinitura ha ribadito principi semplici: pressione coordinata, ampiezza con gli esterni e cura maniacale sulle palle inattive, dove l’eventuale ingresso di Mancini e la fisicità di Cristante alzano il peso specifico.