Nella voce di Marco Valerio Rossomando, intervenuto a Radio Manà Manà Sport, risuona una vera e propria attenzione ai dettagli. La Roma continua il suo cammino, ma per leggerlo davvero, bisogna dividerlo.
“Il discorso sulla Roma va diviso sempre in due parti: risultati e prestazioni”, spiega. Una distinzione che non tutti fanno, ma che diventa cruciale nel valutare un percorso che, dal punto di vista del bottino, resta impeccabile. “La Roma ha vinto quattro gare in trasferta su quattro”, un dato che parla chiaro. E il suo giudizio, se si guarda al periodo tra una sosta e l’altra, è netto: “Il mio voto alla squadra è 7,5”.
Poi l’analisi si sposta su singoli episodi, su quei momenti che rendono ogni partita difficile da incasellare: “La partita di ieri è una delle più difficili da ‘pagellare’”, ammette. “Koné, ad esempio, può prendere anche 6. Il 5,5 di Dovbyk ci sta, l’assist è un po’ involontario. Per me quella palla è per Baldanzi”. Parole che mostrano attenzione, equilibrio, ma anche sensibilità.
E poi un messaggio significativo a un giocatore che in sordina sta dimostrando tutto il suo valore: “Vorrei abbracciarlo Celik, partita commovente”. A volte, più dei numeri, conta il cuore che si vede in campo.