De Sisti: “La Roma va bene, la Fiorentina non trova la quadratura”

Il doppio ex “Picchio” De Sisti ha detto la sua sul match di oggi che può significare molto per entrambe le squadre

Jacopo Pagliara -
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Giancarlo De Sisti
Giancarlo De Sisti (RomaForever.it)

Oggi il Franchi riaccende i riflettori per una sfida dal sapore antico: Fiorentina contro Roma. Dopo la pesante battuta d’arresto contro il Lille, la formazione giallorossa torna in campo con l’obiettivo di cancellare le scorie europee e ritrovare solidità e fiducia. Di fronte troverà una Fiorentina altalenante, capace di alternare prestazioni convincenti a passi falsi inattesi, ma che al Franchi sa ancora farsi rispettare.

A tracciare un quadro lucido del momento delle due squadre è stato Giancarlo “Picchio” De Sisti, doppio ex di lusso con una carriera intrecciata profondamente a entrambe le maglie. Cresciuto nella Roma, dove ha militato per un decennio, De Sisti ha poi legato il suo nome alla Fiorentina, con cui ha vissuto anni memorabili sia da giocatore che da allenatore, per un totale di quattordici stagioni tra campo e panchina. Queste sono state le sue parole rilasciate in esclusiva per La Gazzetta dello Sport.

Le dichiarazioni di Giancarlo De Sisti

Fiorentina-Roma è la sua sfida del cuore…

Da Roma sono andato via che dovevo ancora diventare qualcuno e sono tornato da uomo maturo. Il giorno dell’addio avevo le lacrime agli occhi. Ho vinto una Coppa delle Fiere e una Coppa Italia, ma per me anche solo giocare con quella maglia all’Olimpico era un trionfo. A Firenze ho vinto e sono diventato calciatore, dal ’65 al ’72 sono successe tante cose. E anche da allenatore ho rischiato di vincere uno Scudetto. Lasciamo stare, non voglio fare polemiche…”.

Giancarlo De Sisti in visita a Trigoria
Giancarlo De Sisti in visita a Trigoria (foto asroma.com)

Oggi che partita si aspetta?

“Due squadre che ci arrivano con i battiti alti: la Roma va bene, nonostante lo schiaffone contro il Lille. Ma è prima, c’è un nervosismo eccessivo. La Fiorentina non trova la quadratura del cerchio, ci sono una serie di giocatori che devono entrare in condizione. Penso a Kean che in Nazionale sembrava imprendibile. O Gudmundsson, che non riesce a ingranare. Tutto ciò complica il lavoro di Pioli, che sta cercando disperatamente di trovare la soluzione giusta”.

Ma perché segnano entrambi così poco?

“La differenza di rendimento di Kean è strana. Di qua Dovbyk va a intermittenza e Ferguson non è che abbia entusiasmato. E poi alla Roma manca Dybala, uno che può fare la differenza sempre: dribbling, invenzioni, punizioni”.

La Fiorentina deve ancora vincere, la Roma deve cancellare il Lille. Chi rischia di più?

“Occasione ottima per entrambe, seppure ci arrivano con il fiato grosso e la necessità di fare risultato a tutti i costi. Ma non è la partita della disperazione. Ho letto che Pioli sarebbe a rischio: assurdo dopo 5-6 partite… La Roma sta meglio, ha un’idea di gioco, la Fiorentina invece deve ancora trovare un’identità”.