Niente alibi, zero drammi. Per Roberto Pruzzo il triplo rigore maledetto contro il Lille è una parentesi. Il cuore dell’analisi, raccontata in ESCLUSIVA a RomaNews.EU, sta altrove: nelle responsabilità dei singoli, nella qualità delle giocate che a volte manca, nel lavoro di Gasperini e in una Roma che a Firenze dovrà essere cinica come nel derby.
Oltre i rigori
Pruzzo toglie subito il tappo: “Nel calcio può succedere di tutto… meglio riflettere sui contenuti di Roma–Lille”. Il punto, per il “Bomber”, è la qualità della giocata nei momenti-chiave: “Non è sempre questione di gioco; a volte manca la qualità e allora tutto si complica. E in due gare su due, Torino e Lille, una volta in svantaggio la Roma non l’ha ripresa”. Il tema è mentale e tecnico insieme: lucidità sull’1-0 avverso, scelte pulite negli ultimi 25 metri.
Nuovi e catena di sinistra
Sulle novità Pruzzo frena gli entusiasmi: “Sui lati c’è perplessità… Tsimikas non era andato male, ma dopo l’errore col Lille non si è più ripreso”. E su El Aynaoui: “Ha fatto il compitino. Va capita la sua natura: incursore con campo davanti o trequartista? Non deve diventare né carne né pesce”. Tradotto: identità tattica, prima di tutto.
Punte, pesi e misure
Il giudizio è doppio binario. “Ferguson non si è sbloccato e questo pesa su un giovane. Ha fisico e intensità, ma in Serie A i difensori ‘sgamati’ ti prendono le misure”. Dovbyk? “Sì, in crescita: i gol li ha sempre fatti. E ‘Gasp’ con questi uomini proverà a far valere il suo lavoro”. La firma è netta: “Gasperini è il migliore in campo della Roma”.
Verso Firenze
Capitolo Fiorentina: “Mi sorprende l’inizio di Pioli con così pochi punti” e citazione su Gudmundsson (“qualità, ma rinvia sempre il salto definitivo”). L’indicazione per la Roma è chirurgica: “Se trova il vantaggio può farselo bastare”. E il nome? “Pellegrini non mi stupirebbe titolare: l’ho visto in progresso ed è stato tra i più decorosi anche col Lille. Con la carenza realizzativa davanti, servono anche i suoi gol”.
Infine Soulé: “Obbligato a prendersi la fase offensiva con continuità: non può essere a intermittenza, né l’eterna promessa”.