La Roma si prepara alla trasferta del Franchi contro una Fiorentina ferita nonostante la vittoria in Conference, che cerca disperatamente il primo sorriso in campionato. Ma per i giallorossi, stavolta, non si tratta soltanto di continuare la striscia positiva, quanto di confermare una nuova identità che sembra aver trovato equilibrio, compattezza e fame. Una capolista solida e credibile, costruita sulla miglior difesa del torneo, con un solo gol subito, e sulla mentalità imposta da Gasperini, che ha già lasciato il segno.
Per la Fiorentina sarà quasi una gara da dentro o fuori, con un calendario che rischia di diventare un inferno subito dopo. Ma alla Roma poco importa della crisi degli avversari. Anzi, è proprio questo tipo di partite, contro squadre che non hanno più nulla da perdere, a nascondere insidie pericolose. Ecco perché servirà una prestazione lucida, fisica, matura.
L’attenzione sarà anche sui singoli. Dzeko ritroverà la Roma dopo 883 giorni, stavolta da avversario. I suoi numeri in giallorosso parlano da soli, ma il tempo passa per tutti, e oggi la Roma è un’altra cosa. Kean molto probabilmente guiderà l’attacco viola, mentre l’attacco della Roma è ancora incerto tra Dovbyk e Ferguson che si giocano un posto da titolare..
Pioli, dall’altra parte, proverà a dare continuità allo schieramento visto col Pisa. Ma la sensazione è che, al di là dei moduli, sarà la Roma a determinare il ritmo e il destino del match, come spesso accaduto in questo inizio di stagione. Se vuole davvero restare in cima, è da questo tipo di serate che deve passare. E vincere a Firenze, dove le pressioni sono tutte sulla squadra di casa, significherebbe dare un segnale a questo campionato già dalle primissime giornate e riscattarsi dalla disfatta a Lille.