Tre tiri dagli undici metri, tre errori. Forse non sarà stato un record assoluto – ci siamo documentati in merito – ma quanto accaduto ieri sera all’Olimpico ha avuto davvero dell’incredibile. Una sequenza di orrori dal dischetto che hanno inchiodato la squadra di Gasperini alla prima sconfitta in Europa League. Ma perché l’arbitro (peraltro in serata decisamente no, qui un suo errore clamoroso) ha fatto ripetere il tiro per ben tre volte? Ecco cosa dice il regolamento.
La Roma sbaglia tre rigori di fila: cosa è successo durante la partita col Lille
Minuto 34′ del secondo tempo, momento chiave della partita. Roma sotto 1-0: da un calcio d’angolo di Soulé, Celik si getta sul pallone e induce Mandi ad una postura sbagliata del corpo. La palla colpisce il suo braccio largo, rigore ineccepibile assegnato ai padroni di casa dopo la revisione al monitor da parte dell’arbitro. Ed è qui però che inizia l’odissea per i giallorossi. Il primo a presentarsi davanti a Ozer è Dovbyk. In fiducia dopo il gol segnato al Verona, l’ucraino prende la mira e calcia alla sinistra del portiere che però si allunga e respinge. L’arbitro però fa ripetere. Il motivo? Un calciatore del Lille è entrato troppo presto in area. Una decisione borderline – in effetti capita spesso – ma ineccepibile regolamento alla mano.
Il secondo penalty
Tutto da rifare dunque. Per il secondo tentativo ci riprova sempre Dovbyk. Il gioco psicologico col portiere vede nuovamente soccombere il calciatore romanista. L’ex Girona infatti non cambia lato per cercare di ingannare l’estremo difensore avversario, ma Ozer non ci casca e respinge nuovamente. Incredibilmente però, l’arbitro fa ribattere nuovamente. Stavolta è lo stesso portiere a commettere l’infrazione. Il replay lo “incastra”: il numero 1 del Lille avanza verso Dovbyk prima della battuta, chiudendogli lo specchio della porta. Anche qui giusto far ripetere il rigore.
L’errore decisivo di Soulé
Per la terza chance la Roma decide di cambiare battitore. Soulé prova in questo caso a calciare dal lato opposto rispetto a Dovbyk. La sostanza però non cambia: Ozer ipnotizza pure l’argentino e consente alla sua squadra, di fatto, di blindare la vittoria finale.