La domanda è semplice: quanto è pericoloso questo Lille? La risposta non è banale. Dopo l’era Fonseca, i nordisti si sono affidati a Bruno Génésio, tecnico che ha rimesso la squadra su binari razionali: 4-2-3-1 elastico, linee corte, riaggressione immediata, ricerca del cross o della palla rasoterra sul primo palo per alimentare il nove d’esperienza. In estate è arrivato Olivier Giroud, la “vecchia volpe” che vive di tempi e riferimenti: attacca l’area con pazienza monastica e punisce sui dettagli (tagli sul secondo palo, sponde, rigori) mentre alle sue spalle si muovono trequarti mobili e mezze ali capaci di alzare il baricentro del pressing. L’identikit è quello: ordine contro-pressing, verticalità sobria, cinismo sulle palle inattive. Génésio lo ha fatto vedere ovunque sia passato: lucidità nelle scelte, aggressione nei momenti giusti, uso chirurgico dei cambi.
Dove il Lille fa male
Il primo allarme è l’uscita pulita a due (mediano + play) che innesca gli esterni e il trequartista tra le linee: quando riescono a superare la pressione, il pallone arriva in fretta a Giroud, che lavora di sponda e fa salire la squadra. Occhio poi ai frangenti di riaggressione: appena persa palla, il Lille schiaccia sull’errore avversario e prova a rubare metri “a morsi”, con la linea difensiva che resta alta quanto basta per comprimere il campo. Sulle palle inattive la pericolosità cresce: i blocchi liberano il nove e i colpitori dal lato debole. Non è più il Lille delle fiammate di Zhegrova (passato alla Juventus a inizio settembre), ma resta un collettivo con principi chiari e automatismi riconoscibili.
Dove la Roma può colpire
La chiave, per la Roma di Gasperini, è trasformare la sfida europea in una lotta di uno contro uno nelle corsie: spingere forte con gli esterni per costringere il terzino di parte a rimanere basso, impedendo così al Lille di accompagnare con tanti uomini. Servono rotazioni rapide sulla trequarti (lato palla–lato debole) per attaccare il mezzo spazio opposto, proprio dove il 4-2-3-1 di Génésio tende a “respirare” e lasciare un cuscinetto tra terzino e centrale. Fondamentale, poi, spaccare il doppio mediano con conduzioni aggressive e tagli alle spalle: se la Roma vince il primo duello, trova la difesa in rincorsa. Ultima nota: non concedere falli laterali e angoli facili, dove i francesi hanno rituali collaudati. Il resto lo farà l’Olimpico, alle 18:45, con il ritmo di una notte europea che chiede punti e gerarchie nella prima fase di Europa League.