Roma Femminile, le giallorosse beffate sul finale: 3-2 e la Coppa è della Juventus

Nella finale di Castellammare di Stabia, le ragazze di Rossettini perdono appena prima del triplice fischio finale.

Melissa Landolina -
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roma femminile
roma femminile (foto web as roma)

Il calcio sa essere crudele, e quando pensi di avere in pugno la vittoria, ecco che arriva la beffa. È così che la Juventus alza la prima Serie A Women’s Cup, strappandola a una Roma mai doma, che aveva fatto tutto per meritarla.

La squadra di Canzi trionfa 3-2, lasciando l’amaro in bocca alle giallorosse. Un epilogo che rispecchia le ombre e le luci della passata stagione, chiusa anch’essa con un trofeo bianconero. Ma questa volta, a differenza della Coppa Italia di Como, la Roma ha fatto di tutto per portarla a casa. Ha risposto colpo su colpo, ha creato, ha reagito, ha sfiorato la rimonta. E proprio quando sembrava a un passo è arrivato il gol delle bianconere.

Il match si è acceso immediatamente. La Juventus è partita forte e ha trovato il vantaggio con Vangsgaard, pronta ad anticipare tutti su un cross insidioso e battere Lukasova. Ma la Roma ha reagito con intelligenza e intensità, affidandosi alla qualità di Giugliano e alle accelerazioni di Bergamaschi e Haavi. Proprio la norvegese, dopo aver colpito prima un palo e poi una traversa nell’arco di pochi secondi, ha firmato il gol del pareggio con una delle sue giocate più tipiche: velocità, dribbling secco e tiro sul primo palo.

Il primo tempo si è chiuso con la sensazione che i giallorossi potessero ribaltarla. E infatti, a inizio ripresa, la Roma ha sfiorato il raddoppio, ma il destro di Bergamaschi ha trovato un’attenta Peyraud Magnin. Poi è arrivata l’azione che ha cambiato l’inerzia: Viens, appena entrata, ha sbagliato tutto in una ripartenza tre contro uno. E sul capovolgimento di fronte, la Juventus ha colpito ancora, con Bonansea, brava a deviare sul primo palo un corner velenoso.

Ancora una volta, però, la Roma ha mostrato carattere. Haavi ha continuato a spingere e da una delle sue discese è arrivato il 2-2, firmato di testa da Giugliano, con un gesto tecnico tanto elegante quanto sorprendente. Sembra tutto pronto per i rigori, quando arriva il gol che spezza l’equilibrio e i cuori romanisti.

Un finale durissimo, che lascia in mano solo applausi e delusione a una Roma generosa, combattiva, sfortunata. E che regala alla Juventus l’ennesimo trofeo, forse meno meritato, ma tremendamente pesante.