Ndicka, il tempo come verità: dalla fatica all’essere leader della Roma

Roma e i suoi uomini crescono nella lentezza dei processi. Evan Ndicka ne è il manifesto vivente: da promessa incerta a pilastro, nel segno della pazienza.

Jacopo Mandò -
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Ndicka esulta contro il Nizza
Evan Ndicka esulta con la Roma: il difensore ivoriano è diventato un pilastro della retroguardia – Romaforever.it

Il tempo è la vera misura delle cose. Lo dice la vita, lo conferma il calcio. A Roma lo si dimentica spesso, travolti da passioni che divorano il presente e non fanno sconti agli errori. Ma ci sono storie che impongono di fermarsi e guardare indietro, per capire quanto cammino sia stato fatto. La parabola di Evan Ndicka è una di queste.

Le aspettative del primo giorno

Arrivato nell’estate del 2023, a parametro zero dall’Eintracht Francoforte con in tasca un’Europa League, l’ivoriano si portava dietro l’etichetta del talento ancora incompiuto. Ventiquattro anni, un valore di mercato stimato sui trenta milioni, il fisico imponente e i riflettori addosso. Poi la realtà: una Roma ferita dalla finale persa col Siviglia, uno spogliatoio instabile, Mourinho che non gli regala continuità. Una prima stagione altalenante, fatta di minuti spezzati e giudizi incerti: due passi avanti e uno indietro, come se il tempo dovesse ancora scrivere la sua verità.

La pazienza che forgia i fondamentali

Poi la svolta. De Rossi prima, Ranieri poi, fino a Gasperini oggi. Con loro Ndicka diventa presenza costante, sicura, indispensabile. Dalle 25 presenze del 2023-24 alle 38 consecutive del campionato successivo: un salto che dice più di mille elogi. Ha preso per mano la difesa, imparato a leggere gli spazi, a volare più in alto di tutti nei duelli aerei, a restare saldo anche quando la Roma vacillava. E oggi, a 26 anni, è uno dei migliori difensori puri in Europa.

Il suo gol in Europa League pochi giorni fa è stato simbolo e suggello: un difensore che incide anche oltre il proprio compito, che sente il respiro delle grandi notti europee. Ma più di tutto, Ndicka è la prova che la pazienza ripaga. Ci vuole tempo per diventare ciò che si è destinati a essere. Per lui, come per la Roma di Gasperini. Una squadra che deve crescere, sbagliare, rialzarsi. Proprio come ha fatto il suo numero 5.