
Un simbolo che arriva fino a Pechino
Può sembrare un dettaglio, ma nella vastità globalizzata dello sport ogni gesto conta. Così, in una foto che ha fatto il giro del web, Davidovich Fokina appare con indosso la terza maglia della Roma 2025/26. Non è un calciatore, non gioca nei campi ma sui rettangoli del tennis: eppure, quel colore, quella casacca rinsaldano l’idea che la Roma non è solo una squadra, ma un’eco che risuona persino in Cina.
La maglia third della stagione — presentata con richiami ai giardini di Roma, con accenti gialli e dettagli verdi su base bianca — è già diventata un simbolo riconoscibile. La scelta di Fokina non è solo moda sportiva: è un gesto che dona visibilità internazionale al club, trasformandolo in marchio culturale oltre che sportivo.
Questo è il post, su X, dei canali social ufficiali del WTA:
Creating memories off the court in Beijing 🤗@karomuchova7 & @alexdavidovich1 got to explore their crafty side at the 798 Art Zone!#2025ChinaOpen pic.twitter.com/xFQmGWWUnM
— wta (@WTA) September 23, 2025
Un legame che va oltre il campo
È suggestivo pensare che da Roma a Pechino, passando per gli stadi e i campi da tennis, ci sia un filo che unisce sportivi e tifosi. Fokina che indossa la maglia giallorossa è un segnale: la Roma come identità che trascende i confini del calcio. In Cina, tra allenamenti, match point e servizi tv, è il club capitolino a ritagliarsi un nuovo spazio.
Un’immagine che racconta emozione e futuro: chi sceglie di indossare la Roma, lontano dall’Olimpico, contribuisce a renderla universale.