
La voce di Roberto Pruzzo, quando parla di derby, non è mai banale.”O Rei de Crocefieschi” che ha scritto pagine indimenticabili con la maglia della Roma, ha affidato alla Gazzetta dello Sport le sue riflessioni sulla stracittadina che attende la Capitale domenica a mezzogiorno. E il suo sguardo, più che sul talento dei singoli, si concentra su un concetto chiave: l’atteggiamento.
Il confronto con il Torino, perso dai giallorossi, è per Pruzzo un campanello d’allarme. “La Roma ha fatto 20 minuti ottimi col Bologna e ha vinto con merito, come a Pisa. Ma se pensiamo al Torino ci sono molte cose da rivedere, a cominciare dall’atteggiamento”. Un monito che non suona casuale, perché i derby spesso finiscono per bloccarsi proprio sul piano mentale, quando la paura di perdere prende il sopravvento sul desiderio di vincere. “Temo possa prevalere l’idea che sono meglio due feriti di un morto, perché nessuna delle due può permettersi di perderlo ed entrambe arrivano incerottate”, osserva.
Bologna come modello, Torino come avvertimento
Il messaggio è chiaro: se la Roma scenderà in campo con la stessa convinzione mostrata contro il Bologna, il derby può tingersi di giallorosso. Ma se dovesse ripetersi la passività vista con il Torino, allora lo scenario rischia di trasformarsi in un gioco di paure. Pruzzo conosce il peso di queste sfide: in partite come questa, non basta avere idee. Serve il coraggio di trasformarle in gol.