Dybala: “assente-presente”, la richiesta della Joya

Nonostante l’infortunio rimediato contro il Torino, l’argentino vuole rimanere vicino alla squadra

Jacopo Pagliara -
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Paulo Dybala
Paulo Dybala – Romaforever.it

Il derby della Capitale sembra avere un conto aperto con Paulo Dybala. Da quando è arrivato alla Roma, infatti, il fuoriclasse argentino non è mai riuscito a incidere davvero nella stracittadina: tra infortuni, contrattempi e occasioni sfumate, La Joya non ha ancora avuto la possibilità di lasciare il suo marchio in una delle sfide più attese e sentite dell’intera stagione.

Anche domenica prossima, quando giallorossi e biancocelesti si affronteranno all’Olimpico alle 12:30, il copione sarà lo stesso: Dybala sarà costretto a restare a bordocampo. La lesione di basso grado riportata contro il Torino lo terrà fermo ai box e gli impedirà di partecipare per la terza volta consecutiva a un derby. Un’assenza pesante, che priva la Roma non solo di un talento cristallino ma anche di un potenziale protagonista in una partita che da sempre trascende il semplice valore dei tre punti. Nonostante la sua assenza in campo, La Joya vuole essere vicino alla squadra, tant’è che ha chiesto allo staff medico di poter seguire tutti gli allenamenti del gruppo.

Dybala presente nonostante l’infortunio: la richiesta

L’argentino, però, non ha alcuna intenzione di restare ai margini. Come riportato in esclusiva dal Corriere dello Sport, Dybala ha espresso la volontà di essere comunque parte attiva della settimana che porta al derby: seguirà gli allenamenti da bordocampo, sosterrà i compagni con incoraggiamenti costanti e, se necessario, dispenserà anche qualche consiglio. Un atteggiamento che testimonia la sua vicinanza al gruppo e che nello spogliatoio viene percepito come un segnale forte di attaccamento.

Paulo Dybala
Paulo Dybala (RomaForever.it)

Non è da escludere, inoltre, che possa ripetersi quanto già accaduto lo scorso aprile: la convocazione “simbolica”. In pratica, la Joya potrebbe essere inserito in distinta e accomodarsi in panchina, pur senza possibilità di scendere in campo. Un gesto dal valore più emotivo che sportivo, ma capace di trasmettere la sua presenza e il suo sostegno in una sfida che, per Roma e per i romanisti, significa infinitamente più di novanta minuti di calcio.