
La Roma torna in campo dopo la pausa per le nazionali. Alla vigilia della sfida contro il Torino, in programma domani allo Stadio Olimpico alle ore 12:30, Gian Piero Gasperini interviene in conferenza stampa da Trigoria. L’allenatore giallorosso affronta i temi principali della partita: dalle possibili scelte di formazione alle condizioni degli indisponibili, fino alle aspettative per la seconda giornata di Serie A. Per la Roma un successo significherebbe restare a punteggio pieno e consolidare il primato in classifica.
Le parole di Gasperini
Dybala come sta? Wesley come verrà gestito?
“Dybala ha lavorato bene, è in crescita e lo si è visto a Pisa. Non so se ha i 90 minuti, però è in un buon momento. Wesley ha avuto un problemino con il Brasile, non sembra ci siano cose gravi. Decideremo oggi su di lui”.
Ha parlato con Pellegrini?
“Pellegrini è rimasto, per me va bene: è un giocatore in più e di valore. Adesso ha ricominciato ad allenarsi con intensità, ma non è allo stesso livello degli altri ancora. Sarà a disposizione, le sue qualità sono indiscutibile: può essere molto utile. Per me Pellegrini è un centrocampista, non un attaccante: dopo Dybala è il migliore come qualità nel piede”.
Come si concilia l’esigenza economica e sportiva? Che promesse ha avuto da parte della società?
“Nessuna promessa, solo lavoro. Bisogna lavorare bene, la situazione è chiara: dobbiamo cercare di migliorare sia dal punto di vista economico e tecnica. Io credo che migliorando la parte tecnica, migliora il resto. Non devo più parlare di mercato e situazioni varie, non è più il momento, a Giugno lo era. Adesso c’è il Torino, conta solo il campo”.
Oltre a Pellegrini è rimasto anche Dovbyk, cosa si aspetta da lui?
“Mi aspetto tanto da tutti. Diventa importante la squadra e la stagione da fare, non i singoli: tutti devono dare il massimo. Ci ho parlato, lui ritiene che le sue caratteristiche migliori siano dentro l’area, la forza e la profondità: partiamo da qui. Sono convinto che farà bene, ha sempre dato il massimo impegno. Dobbiamo ottenere il massimo dei risultato, contano le prestazioni”.
C’è una base solida, uno zoccolo duro?
“Si, è fondamentale: poi le gerarchie si possono cambiare. Chi è più indietro o arrivato da pochissimo, ci sono giocatori che hanno fatto solo 2 allenamenti, altri che sono qua da 2 mesi, è normale che ci siano queste gerarchie, ma non ho preclusioni verso nessuno e non regalo niente a nessuno. Ho 11 giocatori più 5 da far entrare: bisogna conquistare posizioni o difenderle. Questo significa essere una squadra. Nessuno è tagliato fuori.
Con Baroni ha avuto delle difficoltà?
“Non so, è una bella statistica, mi consola siamo finiti sempre avanti in classifica poi. Non è facile da spiegare, Baroni è un ottimo allenatore e il percorso è stato sempre di livello. Speriamo di smentire domani questa casistica”.
Che Roma dobbiamo aspettarci contro il Torino?
“Dobbiamo giocare 90 minuti più recupero. Le gare sono sempre difficili, ma ci dobbiamo aspettare di giocare tutta la partita con il massimo dell’impegno. Quest’anno il campionato è molto equilibrato. Lo abbiamo visto nelle due gare precedenti”.
Oltre a Gollini, Cristante e Mancini sono gli unici che ha avuto all’Atalanta, sono migliorati?
“Sono due giocatori che ho già avuto e hanno fatto un’ottima carriera. Li ho ritrovati bene: Mancini è tornato in Nazionali e Cristante ci è vicino. Sono avvantaggiati perché mi conoscono. Sono tutti ragazzi eccezionali comunque”.
Domani saranno 100 giorni da allenatore della Roma, in cosa ha trovato il club al di sopra delle sue aspettative e cosa al di sotto?
“Il club ha un grande centro sportivo da Champions, come il pubblico. Ha uno spirito di squadra di alto livello. Tutto il resto lo possiamo lavorare insieme e crescere insieme”.