
Assoluto protagonista dell’amichevole di ieri mattina contro il Roma City è stato sicuramente il nuovo baby gioiello giallorosso Lorenzo Paratici, autore di una splendida tripletta al suo esordio con la maglia giallorossa. Il suo impatto è stato contro ogni aspettativa, ma c’è però chi su di lui non ha mai avuto dubbi: William Rosset, suo ex allenatore.
Rosset ha infatti rilasciato un’intervista in esclusiva per i microfoni de Il Romanista, parlando del suo ex giocatore sotto tutti gli aspetti. Ecco le sue parole.
Rosset: “Impatto importante ma conoscendolo non mi sorprende”
Rosset ha parlato del suo ex giocatore Paratici, definendolo un giocatore che ha fame e voglia di dimostrare ed è proprio questo il motivo per cui non si è sorpreso dell’impatto che ha avuto in giallorosso:
“L’avevo già visto prima, ma la prima conoscenza l’ho fatta in Under 18. Ho capito subito che fosse un ragazzo in gamba, che meritava, me ne hanno subito parlato bene. E quando ho avuto la possibilità di allenarlo, l’anno scorso, ho capito per quale motivo si parlasse così bene di lui. A prescindere dal lato tecnico, che non devo evidenziare io: ha lavorato con tanti allenatori. Ha voglia, ha fame, sa mettersi in gioco. Quella è la sua forza, il suo di più rispetto agli altri.
Questo è un impatto importante, che va oltre ogni aspettativa. Ma conoscendolo non mi sorprende: so come si allena, quanta voglia di fare gol e di incidere ha. Non se ne trovano più tanti così, adesso. Sotto quel punto di vista non mi sorprende. È ovvio che parlando di un classe 2008, un impatti così non è da tutti i giorni”.
Rosset: “I gol sono frutto della sua voglia”
“Questi tre gol, seppur diversi, fotografano quello che è Lorenzo. Sono frutto della sua voglia. Il modo in cui ha pressato quella palla non è da tutti: il difensore non se lo aspettava così alto e successivamente ha anche segnato. Sul colpo di testa, ha attaccato la palla alla grande. Anche perché lui sta crescendo, è giovane ed è indietro fisicamente, non è uno di quegli attaccanti sviluppati. Può ancora crescere ma nonostante questo, colpisce benissimo di testa, perché ha voglia di prendere la palla. Sul terzo gol, è la stessa cosa. Quella è la caratteristiche principale. Poi, è dotato di una tecnica di livello”.
Rosset poi parla delle sue caratteristiche, definendolo in poche parole un attaccante completo, gol, tecnica, presenza in area, gestione del pallone:
“Un rapace d’area che sa giocare. Non ha una sola cosa. Ma la presenza in area è la caratteristica principale. Sa giocare in mezzo al campo, anche se deve crescere nella gestione della palla. Sa incidere però in vari modi. E ha voglia di allenarsi: in allenamento chiedeva spesso di continuare a fare tiri, a calciare. Non mi sorprende che stia migliorando così. Se ci siamo sentiti? Quando ho saputo del trasferimento, gli ho fatto l’in bocca al lupo e poi i complimenti per la tripletta. Una cosa semplice. Lui va, bisogna seguirlo, ma poi avremo tempo per sentirci con calma”.
Su Roma e la pressione della piazza:
“Non posso avere la verità assoluta, ma per come l’ho visto, penso che non fatichi in queste situazioni. È un ragazzo veramente umile, con i piedi per terra. Evidentemente, ha avuto un’ottima educazione, sa come comportarsi. È concentrato su quello che fa in campo, non credo che si possa far distrarre, è focalizzato sugli allenamenti e sulla crescita. Poi, ovviamente, arrivare a Roma per un ragazzo con la sua età non è facile da gestire, ma per come è fatto lui, non credo avrà problemi”.
Rosset: “Con Gasperini potrebbe diventare importante”
“Mi auguro che Gasperini lo tenga in considerazione. Con la crescita che sta avendo ci si può aspettare di tutto. Conoscendolo, non avrà questo pensiero fisso, tutto deve arrivare senza fretta. Gasperini è un allenatore preparato e attento a queste situazioni, dunque non avranno la fretta di farlo. Ma se sarà necessario, me lo auguro. Oggi ha dimostrato tanto in amichevole. La Roma ci lavorerà e potrebbe diventare importante”.
Rosset ha poi concluso con un commento riguardo la foto con Dybala che sta facendo il giro del web:
“Se gli ho chiesto dell’emozione di trovarsi in campo con Dybala? No ci siamo sentiti solo per messaggio. Ma ho visto quella foto, è bellissima. Sono le cose belle del calcio, quando un bambino abbraccia il suo idolo e lo ritrova anni dopo in campo. Sono immagini che piacciono a chi ama il calcio. Lorenzo ha avuto la possibilità di stare a contatto con tanti giocatori. Penso che questo per lui sia stata una forza. Ha avuto la capacità di guardare e imparare perché si allena già come loro”.