Il futuro di Lorenzo Pellegrini torna al centro del dibattito. Dalla Toscana filtra che la Fiorentina resti vigile, ma l’eventuale affondo passerebbe da un punto fermo: taglio dell’ingaggio rispetto ai parametri attuali. È lo scenario delineato nelle ultime ore, con conferme sul fatto che i viola valutino il colpo solo a determinate condizioni economiche. In parallelo, sul taccuino gigliato e nei dialoghi fra club, prende corpo un altro nome: Niccolò Fortini, classe 2006, esterno sinistro rientrato a Firenze dopo la stagione di crescita alla Juve Stabia.
La pista Pellegrini: l’ostacolo è l’ingaggio
Le indiscrezioni più fresche riferiscono di una Fiorentina interessata ma prudente: «si ragiona solo con un ingaggio ridotto», altrimenti l’operazione non decolla. Il quadro è coerente con altre aperture emerse negli ultimi giorni (sondaggi anche dall’estero), ma senza passi formali finché non si sblocca il nodo economico. Per la Roma il tema resta sensibile: l’uscita del numero 7 libererebbe risorse e margini utili per gli ultimi movimenti, mentre il giocatore troverebbe un contesto tecnico in cui ritagliarsi minuti e centralità. In sintesi: trattativa possibile, ma solo a cifre sostenibili per i viola.
Da Pellegrini a Fortini: il filo che porta alla corsia mancina
In parallelo, nel perimetro viola è rovente il dossier Niccolò Fortini: contratto fino al 2027, valutazione fissata in almeno 10 milioni per una cessione a titolo definitivo. Torino in pressing, con prime proposte respinte e una richiesta viola vicina alla doppia cifra; Genoa e altre società seguono la situazione. La Roma ha preso informazioni sul ragazzo dopo l’ottima Serie B con la Juve Stabia (impiego continuativo e crescita evidente), ma i costi restano non banali. Se il mosaico su Pellegrini dovesse muoversi, i riflessi sul mercato degli esterni potrebbero accelerare: Fortini piace per atletismo, margini e duttilità, profilo coerente con le esigenze di chi cerca profondità di rosa sugli esterni.