Non solo i risultati in campo, ma anche una capacità, straordinaria, di trasformare in oro tutto (o quasi) ciò che gli è passato tra le mani negli ultimi nove anni all’Atalanta. Tanti sono stati infatti i campioni che hanno beneficiato nel tempo delle cure di Gasperini e che hanno fatto le fortune non soltanto di squadra e tifosi ma anche della famiglia Percassi.
Praticamente tutti gli anni – e questo non sta facendo eccezione – da Bergamo sono ripartiti giocatori arrivati magari con quotazioni normali e rivenduti però a carissimo prezzo. L’ultimo in ordine di tempo è stato Mateo Retegui: giunto un anno fa dal Genoa con grande scetticismo e divenuto poi il capocannoniere della Serie A. Chi ci avrebbe scommesso?
Retegui e gli altri: il dato su Gasperini lascia senza parole
Non a caso, per portarlo via da Bergamo, dall’Arabia è arrivata un’offerta davvero faraonica, da quasi 70 milioni di euro. Del resto i Percassi non si sono mai fatti problemi a cedere i propri pezzi pregiati, a patto di incassare la cifra richiesta. Ne sa qualcosa la Juventus, che lo scorso anno, pur di comprare Koopmeiners ha dovuto sborsare ben 60 milioni di euro. Quella era la domanda, a quella somma si è chiuso.
Fa quasi sorridere il fatto che poi, tra l’altro, molti dei calciatori andati via a fronte di valutazioni esorbitanti, altrove non sono riusciti spesso a replicare quanto fatto vedere in campo proprio con Gasperini in panchina. Hojlund, lo stesso Koopmeiners, l’elenco è lungo.
Insomma, per l’Atalanta il tecnico di Grugliasco è stata una vera e propria miniera d’oro (dalla quale stanno ancora attingendo come visto). Un dato su tutti: Gasperini in questi anni ha fatto incassare al club più di 300 milioni di euro. Numeri che lasciano davvero senza parole.
Gasperini alla Roma: i Friedkin vogliono imitare il modello Atalanta
Due le domande allora che tutti si fanno: l’Atalanta riuscirà a perpetrare il suo modello vincente anche senza Gasperini? E Gasperini riuscirà invece a riproporre quanto fatto a Bergamo, realtà indubbiamente più piccola e meno esigente, alla Roma? A questa seconda domanda i Friedkin sono convinti di poter rispondere in modo affermativo considerando che uno dei motivi per cui hanno messo il loro timbro sulla candidatura avanzata da Ranieri risiede proprio in quello che il tecnico è riuscito a fare nella precedente società.
Un mix quasi perfetto tra sostenibilità economica e risultati sportivi: ripetersi, nel calcio, non è mai facile. Ma le premesse per fare bene, considerando anche le scelte che sono state prese al livello Dirigenziale, ci sono tutte. Ora la palla, in tutti i sensi, passa a Gasperini: starà a lui dimostrare che un altro ciclo vincente si potrà aprire sempre con lui al timone seppur da con un’altra squadra.