
La stagione che sta per cominciare potrebbe essere quella della definitiva consacrazione per Niccolò Pisilli, entrato ormai stabilmente nelle rotazioni della prima squadra della Roma. Lo scorso anno di questi tempi De Rossi, un po’ a sorpresa, decise di “blindarlo” in giallorosso, chiedendo al club di non venderlo. E mai scelta fu più azzeccata.
Lui in realtà i suoi primi assaggi con i grandi li aveva già avuti – “Il 14 dicembre 2023? E’ stata un’emozione indescrivibile (così come lo era stato l’esordio qualche mese prima, ndr)” – ma è stato nell’ultimo anno che è riuscito a dimostrare a tutti di poter giocare stabilmente ad alti livelli. Mourinho, De Rossi, Ranieri: ognuno di questi allenatori ha creduto nel suo talento. Ora è pronto a farlo anche Gasperini.
Pisilli: “Giocare nella Roma è un sogno”
Nell’ultima intervista rilasciata ai microfoni di Dazn emerge un Pisilli ancora emozionato per l’avventura che sta vivendo in giallorosso. Una specie di sogno ad occhi aperti, mettiamola così: “Giocare nella Roma è un sogno, da piccolo mettevo la maglia giallorossa e giocavo al parco vicino casa mia. Adesso la metto e scendo in campo all’Olimpico. Sognavo questa cosa da bambino”.

Il centrocampista si sofferma poi sul gruppo che ha trovato nello spogliatoio e in particolare sulla figura di Pellegrini: “C’è unità e solidità tra noi” – spiega Pisilli – “ho trovato dei ragazzi straordinari a partire dal Capitano, che è bravissimo e fa di tutto per farti sentire parte della squadra”.
Pisilli su Bove: “E’ stato un esempio per me”

“Edoardo è stato un ragazzo eccezionale. Un esempio per me“, queste le parole del giocatore giallorosso invece su Bove, che quest’anno ha vissuto come sappiamo un anno davvero particolare. E chissà se le strade sua e di Pisilli si rincontreranno un giorno. “Mi dava dei consigli su come rapportarmi, su come relazionarmi con gli altri calciatori. L’ho detto pure a lui: gli sarò sempre grato”.
Ranieri e Mourinho: le parole sui due allenatori
Impossibile non parlare poi di José Mourinho – il primo che ha creduto veramente nel suo potenziale – e Claudio Ranieri, ultimo allenatore in ordine di tempo ad averlo gestito in campo: “Josè? Non mi è capitato di sentirlo ma lo ringrazierò sempre perché quelle due date sono accadute quando c’era lui. Per l’opportunità che mi ha dato non posso che ringraziarlo”.
Su Ranieri: “E’ stato un onore averlo come allenatore, è un grande uomo, la sua carriera parla da sola. Anche a lui dico e dirò sempre grazie per tutte le occasioni che mi ha dato, per tutte le volte che mi ha mandato in campo”.
Pisilli e l’aneddoto su De Rossi: “Se potessi parlare con il me bambino mi risponderebbe così”
Chiosa finale, doverosa, su Daniele De Rossi. A lui si deve, come detto, la decisione di confermare in pianta stabile Pisilli alla Roma, bloccandone la cessione. “DDR lo apprezzavo tanto come giocatore da bambino. Ritrovarmelo come allenatore…Ecco: se lo avessi detto al Niccolò bambino penso che mi avrebbe guardato stupito e detto: ‘Ma cosa stai dicendo?’. Lui è realmente il tecnico che ha avuto più fiducia in me, ha avuto il coraggio di mettermi titolare in una partita di Serie A (contro la Juve, ndr) e da lì sono venute sempre più cose”.
“Una sua frase in particolare? Guarda, ogni volta che poteva mi veniva a dire qualcosa. Mi cercava, mi ha sempre fatto capire quanto per lui fossi forte. Questa è la cosa più importante. Parole in particolare non ne ho da menzionare. O magari sì ma preferisco tenermele per me! (ride, ndr)“.
L’ultima domanda è sul sogno per il futuro, compreso quello di vincere lo scudetto con la maglia giallorossa: “Ci può stare come desiderio” – ha concluso Pisilli – “ma io cerco intanto di migliorarmi ed essere la versione migliore di me stesso”.