La fine dell’incubo incubo sembra finalmente essere più vicina che mai. Edoardo Bove vede finalmente la luce e sogna con determinazione il ritorno sul rettangolo di gioco. Secondo quanto riportato in esclusiva da La Gazzetta dello Sport, i controlli medici effettuati ad Ancona circa tre mesi fa hanno restituito risposte positive, rappresentando un primo passo fondamentale verso il possibile via libera entro il mese di luglio. La prudenza, però, resta d’obbligo: sarà necessario attendere l’esito degli ulteriori accertamenti in corso, indispensabili per escludere ogni rischio di ricaduta e garantire un rientro in totale sicurezza.
Per Bove (per ora) via libera solo per l’estero
A meno di colpi di scena, Edoardo Bove potrà rientrare in campo soltanto all’estero, dove le normative vigenti prevedono che sia il giocatore stesso a prendersi la piena responsabilità della propria condizione fisica, accettando consapevolmente ogni eventuale rischio. Roma e Fiorentina restano fiduciose e condividono la speranza che Edoardo possa realizzare il suo desiderio di tornare a giocare.
La regola in Italia parla chiaro: impossibile giocare in Serie A con un defibrillatore impiantato in corpo. Proprio come successo a Eriksen, se Bove vorrà (e potrà) tornare in campo, dovrà farlo lontano dall’Italia.
Le tre strade nel futuro di Bove
Edoardo Bove è legato alla Roma da un contratto in vigore fino al 30 giugno 2028. Tuttavia, la società giallorossa ha deciso di adottare un approccio rispettoso e aperto nei confronti del giocatore: sarà infatti lo stesso Bove, classe 2002, ad avere piena libertà di scelta sul proprio futuro professionale. Qualunque decisione prenderà, sarà supportata dal club, consapevole dell’importanza del momento che il ragazzo sta vivendo.
Le opzioni per Bove sono attualmente 3: un trasferimento in prestito fuori dai confini italiani già in questa finestra di mercato, la permanenza a Roma in attesa di ulteriori novità dal punto di vista medico oppure un ritorno, seppur temporaneo, alla Fiorentina.