Se il 2025 della Roma lo racconti con un foglio di statistiche, viene fuori una fotografia chiara: due uomini in testa per gol, e uno – Matías Soulé – che oltre a finalizzare è diventato anche il primo “regista” dell’ultimo passaggio. Un recap utile anche per capire dove può crescere il 2026.
I gol del 2025: in cima in due, dietro una “scorta” continua
In un anno solare in cui spesso il peso offensivo si concentra su uno o due nomi, la Roma chiude con una doppia leadership: Dovbyk 10 e Soulé 10. Dietro, però, c’è un blocco di giocatori a quota 5 (Dybala, Pellegrini, Saelemaekers, Shomurodov) che dice una cosa importante: quando la squadra gira, non dipende da un solo finalizzatore.
E poi c’è la parte “silenziosa” del tabellino: Angeliño e Cristante a 4, Ferguson a 4. Perché anche chi non nasce bomber, nel 2025 ha comunque lasciato una traccia.
Assist 2025: Soulé davanti a tutti, Çelik sorpresa utile
Qui la notizia è doppia. La prima: Soulé chiude a 9 assist, cioè non solo segna quanto il centravanti, ma crea più di chiunque altro. È un profilo da “cuore” tecnico del progetto.
La seconda: Çelik a 5 assist è un dato che pesa, perché certifica crescita e continuità di rendimento (e una Roma capace di produrre gioco anche dalle corsie). Subito dietro, Saelemaekers e Shomurodov a 4: contributo “da seconda linea” che vale punti.
Proiezione 2026: la base c’è, ora serve alzare il tetto
Il 2025 ti lascia una certezza: Soulé è già un leader statistico, e Dovbyk ha dimostrato di saper reggere la responsabilità del gol. Il salto del 2026 passa da due snodi: più continuità fisica dei big (Dybala e Pellegrini su tutti) e più gol distribuiti quando le partite si sporcano. Se la Roma riesce ad alzare anche di poco la media realizzativa, con questo tipo di “spina dorsale” può trasformare un buon anno in un anno davvero pesante.