C’è un passaggio, nelle parole di Christian Vieri, che suona più come un consiglio semplice che come un’opinione: se Gasperini chiede due attaccanti, la Roma deve ascoltarlo. Perché il problema – secondo l’ex bomber – è sotto gli occhi di tutti: la squadra sta costruendo una base solida, ma davanti raccoglie poco rispetto a quanto crea.
Il tema vero: trasformare la Roma in una squadra “che sfonda”
Vieri parte da un dato concettuale: la Roma “fa pochi gol” e, proprio per questo, non può permettersi di restare a metà. Non è un discorso legato ai nomi, ma alla sostanza: servono punte che incidano, che spostino l’inerzia quando le partite diventano strette. E l’idea è chiara: con una miglior resa offensiva, la Roma diventerebbe “molto pericolosa”.
In questo senso, Zirkzee e Raspadori sono esempi più che etichette: profili diversi, ma utili alla stessa esigenza. Gasperini cerca peso, soluzioni e continuità. Il mercato, insomma, non è un capriccio: è una necessità per non spegnere la crescita.
Dybala e Soulé: non si discute il talento, si protegge l’equilibrio
Poi c’è l’altro punto, quasi identitario: Dybala non va “messo in discussione”. Vieri lo dice senza giri: non è finito, ha qualità che pochi altri hanno. E in una Roma che a volte fatica a trovare l’ultima giocata, l’invenzione resta una moneta rara.
Ma se Paulo non c’è, o non basta, ecco l’altra carta: il “piedino” di Soulé. Il senso è semplice: la Roma ha creatività, però deve metterla nelle condizioni di diventare gol. E qui si torna al punto di partenza: se vuoi alzare il livello, devi completare il reparto davanti.