Daniel Fonseca, protagonista per tre stagioni con la maglia della Roma e per quattro con quella della Juventus, è da sempre abituato a spostarsi spesso. Il big match di questa sera lo seguirà da lontano, precisamente da Rio de Janeiro, dove si trova in una delle sue attuali residenze. Subito dopo farà ritorno in Uruguay per passare le festività natalizie insieme alla sua famiglia.
L’ex attaccante ha anche rilasciato un’intervista in esclusiva a La Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato proprio della sfida e di altri temi legati al suo passato. Di seguito le sue parole.
Le dichiarazioni di Daniel Fonseca
Fabio Capello ha parlato di un possibile Juventus-Roma “rock” e Daniel Fonseca si è detto pienamente d’accordo:
«Condivido, sarà una sfida a tutto gas vista l’intensità dimostrata da Juve e Roma nell’ultimo turno. Partita bella e…pesante».
Entrando poi nel merito dell’importanza del risultato, Fonseca ha sottolineato come la posta in palio pesi maggiormente sulle spalle della Juventus:
«Per la Juventus. I bianconeri giocano in casa hanno bisogno di un successo per accorciare sulla Roma e sulle rivali. Stiamo assistendo a un campionato equilibrato, senza cannibali, e non siamo nemmeno a metà: la squadra di Spalletti vincendo potrebbe ambire a rientrare nel giro scudetto».
Analizzando invece lo scenario opposto, ovvero un successo giallorosso a Torino, l’ex attaccante ha evidenziato le possibili conseguenze positive per la Roma e per il suo allenatore:
«Gasperini si meriterebbe un bel colpo in attacco a gennaio, sento parlare di Zirkzee del Manchester United: andrebbe benissimo. Con tre punti a Torino e un bel regalo di Natale la Roma può lottare fino alla fine per il titolo».

Soffermandosi poi su chi avrebbe maggior bisogno di un giocatore come lui in una sfida così delicata all’Allianz Stadium, Fonseca ha indicato una preferenza precisa:
«Gasp, anche se forse gli servirebbe più Batistuta. Spalletti ha David e Openda: il canadese ha sempre avuto numeri importanti in Francia, si ripeterà anche in Italia».
Parlando infine dei possibili protagonisti in grado di decidere il big match, Fonseca ha puntato su talento ed estro:
«Queste sono partite da colpi di genio alla Yildiz. L’ho detto e lo ripeto: in Kenan rivedo l’eleganza di Francescoli, il mito mio e di Zidane. Il turco è magico e può spostare gli equilibri. L’altro giocatore velenoso è Conceiçao: con un dribbling o una sgasata delle sue può mandare in tilt la Roma. Ma anche Gasperini ha le sue frecce, a partire da Wesley. Io non sono sorpreso, al Flamengo l’ho visto giocare tante volte dal vivo: è una forza della natura come Cafu. E occhio a Mancini, sembra uruguaiano per la garra che mostra in campo: può essere decisivo di testa sulle palle inattive».

Chiudendo con un pensiero sull’allenatore giallorosso, Fonseca ha tracciato un ritratto molto netto di Gian Piero Gasperini:
«È un martello, unico. E penso che avere Ranieri come dirigente sia un bell’aiuto anche per lui. Claudio è stato come un papà per me e a Roma è come il Papa, chi lo tocca?».