In casa Roma si registrano i primi segnali di fermento sul fronte commerciale, in particolare per quanto riguarda la questione legata agli sponsor. Dopo aver annunciato ufficialmente l’accordo di partnership con Wizz Air (nuovo sponsor di manica), il club giallorosso ha iniziato a muoversi con decisione alla ricerca di un nuovo main sponsor da apporre sulla maglia.
L’eventuale chiusura di un’intesa di questo tipo rappresenterebbe un passaggio strategico di grande importanza, non solo a livello di immagine ma soprattutto dal punto di vista economico. Le entrate garantite da un main sponsor assicurerebbero infatti risorse preziose per il bilancio societario (soprattutto in ottica Fair Play Finanziario), contribuendo in modo significativo alla sostenibilità finanziaria e alla pianificazione dei futuri investimenti sportivi.
Per il main sponsor c’è Stake.com
Stando a quanto riportato in esclusiva dalla trasmissione Te la do io Tokyo in onda su Tele Radio Stereo, la Roma starebbe portando avanti contatti molto avanzati per un possibile accordo con Stake.com, marchio di rilevanza internazionale operante nel mondo del gaming e delle scommesse, con l’intesa che potrebbe entrare in vigore da subito, a partire da gennaio 2026.
A rendere questa ipotesi particolarmente solida contribuisce il legame con la proprietà giallorossa: Stake è infatti attualmente il main sponsor dell’Everton, club che fa capo anch’esso alla famiglia Friedkin. Un elemento che assume ancora più peso alla luce di una questione regolamentare nel calcio inglese: dal mese di marzo, infatti, il brand non potrà più comparire sulle divise dell’Everton per problemi legati alla licenza, aprendo di fatto la strada a una nuova collaborazione commerciale.
Occhio al Decreto dignità
Permane tuttavia un ostacolo di natura legislativa sul territorio italiano. Il Decreto Dignità proibisce la presenza sulle maglie delle squadre di calcio di sponsor direttamente riconducibili al gioco d’azzardo. Per superare questo vincolo ed evitare eventuali sanzioni, la Roma potrebbe ricorrere a una soluzione alternativa, utilizzando un marchio collegato al gruppo Stake ma non esplicitamente legato alle scommesse, come un portale informativo di proprietà della stessa azienda, seguendo un modello già adottato da altri club di Serie A, come l’Inter con “Betsson.sport”.