Roma-Como, posticipo della 15ª giornata di Serie A, vede i giallorossi chiamati a reagire dopo le battute d’arresto contro Napoli e Cagliari e con l’urgenza di ritrovare punti, fiducia e continuità davanti al proprio pubblico. La cornice è quella delle grandi occasioni, anche se l’avversario arriva senza pressioni apparenti ma con idee chiare.
La direzione della gara è affidata a Ermanno Feliciani, supportato dagli assistenti Scatragli e Palermo, con Massimi nel ruolo di quarto uomo. Al VAR c’è Mazzoleni, affiancato da Giua, un dettaglio che diventa centrale con il passare dei minuti e l’aumentare della tensione.
L’episodio che fa discutere
Il primo vero spartiacque arriva intorno alla mezz’ora. Al 30’ la Roma protesta con forza per un calcio di rigore non assegnato. In area si crea una mischia confusa, N’Dicka anticipa Ramon e, subito dopo, finisce a terra dopo un contatto che fa esplodere le proteste dei giallorossi. Il pubblico chiede il penalty, la panchina si agita e tutti gli occhi sono immediatamente puntati verso l’arbitro.
Dopo un rapido silent check del VAR, Feliciani comunica la sua decisione: si può continuare. Nessuna revisione al monitor, nessun calcio di rigore. Una scelta che accende gli animi e non favorisce la Roma che è costretta a tornare a correre per inseguire i tre punti.