Il risultato di Cagliari-Roma non è l’unica cosa rimasta appesa al fischio finale. Al 78’ della sfida, sullo 0-0, è andata in scena una scena che ha fatto discutere tanto quanto il gol di Gaetano: dopo un contatto in area tra Ghilardi e Palestra, il clima si è surriscaldato fino al duro faccia a faccia tra Folorunsho ed Hermoso.
Secondo la ricostruzione televisiva, il centrocampista rossoblù avrebbe rivolto al difensore della Roma insulti di stampo sessista, indirizzati alla madre dello spagnolo. Parole giudicate inaccettabili da molti tifosi, romanisti e non solo, che sui social hanno immediatamente chiesto provvedimenti esemplari per un comportamento ritenuto fuori da ogni contesto sportivo.
Le scuse e il nodo regolamento: Var escluso, tocca alla Procura
A fine serata sono arrivate le scuse pubbliche di Folorunsho, affidate ai social, nelle quali l’ex Napoli ha riconosciuto la gravità dell’episodio dopo aver rivisto le immagini e ha chiesto perdono a chiunque si sia sentito offeso.
Sul piano regolamentare, l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese ha ricordato come il Var non possa intervenire su insulti e offese verbali, essendo limitato alle situazioni di “chiaro ed evidente errore” legate a gol, rigori, rossi diretti e scambi di identità. La partita, quindi, non poteva essere corretta in campo per questo episodio.
Diverso il discorso per la giustizia sportiva: la Procura Federale, come sottolineato dallo stesso Calvarese, può richiedere la prova tv per approfondire quanto accaduto e valutare eventuali sanzioni. Intanto, resta l’amarezza per un finale che, invece di parlare solo di calcio, ha acceso un riflettore pesante su parole e atteggiamenti che non dovrebbero trovare spazio dentro un campo di Serie A.