Nel gelo tattico di Cagliari-Roma, con lo 0-0 che resiste e un uomo in meno da gestire, Gasperini sceglie la strada della prudenza. Al 74’ arriva il cambio che racconta più di tante parole il momento della partita: fuori Tsimikas, dentro Ghilardi, con l’idea chiara di blindare la propria trequarti e portare a casa almeno un punto pesante.
Roma in dieci, la partita si incattivisce
La gara si era già messa in salita a inizio ripresa. Al minuto 50 l’incursione centrale di Folorunsho aveva acceso la miccia: progressione palla al piede, Mancini saltato, fallo di Celik al limite. In un primo momento rigore e giallo, poi la chiamata del VAR corregge Zufferli: fallo appena fuori area, quindi punizione diretta ma cartellino rosso per il turco, ultimo uomo. Roma in dieci e Gasperini costretto a correre ai ripari, sacrificando Baldanzi per inserire Rensch e ridisegnare la linea difensiva.
In tutto questo il Cagliari ha provato a mettere in crisi i giallorossi soprattutto con Palestra, vero uomo in più dei sardi, bravo ad allargare il gioco e ad attaccare l’uno contro uno sulle corsie.
Cambio prudente e attesa per il ritorno di Angelino
Con il cronometro che corre e le energie che calano, la scelta del 74’ è figlia del copione: Ghilardi in campo per Tsimikas, con la Roma che si copre e abbassa ulteriormente il baricentro. Prova comunque positiva quella del greco, ordinato dietro e generoso in uscita, ma senza la brillantezza delle giornate migliori.
Il messaggio, però, è doppio: da una parte la fotografia di una Roma che, in dieci uomini, non può più permettersi rischi inutili; dall’altra l’attesa, neanche troppo nascosta, per il ritorno di Angelino, l’uomo individuato a Trigoria come titolare designato per quella corsia nel lungo periodo.