Chi è Palestra del Cagliari? L’esterno che ha messo in difficoltà la Roma e che oggi ha ritrovato Gasperini

Il giovane terzino, ex Atalanta, oggi è stato il migliore in campo e ha impensierito la fascia destra giallorossa che ha faticato a contenerlo.

Melissa Landolina -
Tempo di lettura: 2 minuti
Marco Palestra
Marco Palestra (foto web)

Marco Palestra è stato senza dubbio il giocatore chiave che ha messo maggiormente in difficoltà oggi la squadra di Gasperini. Marcato prima da Tsimikas poi da Ghilardi poiché servivano forze nuove per riuscire a contrastare le sue continue incursioni. Fino agli sgoccioli della gara Palestra continua ad essere esplosivo e incontenibile, mettendo in mezzo cross interessantissimi dopo le sue accelerate.

Eppure non è sempre stato così veloce. E’ difficile immaginare che un ragazzo così esplosivo possa dire, in una recente intevista, con naturalezza: «da piccolo giocavo da mezzala ed ero il più lento della squadra», eppure è proprio da quel contrasto che nasce il fascino della sua evoluzione. A Cagliari lo hanno già intuito, e con l’Under 21 ha iniziato a mostrarlo davvero, come nella prova devastante contro la Svezia, impreziosita da un assist che ha illuminato una gara dominata dagli azzurrini.

Classe 2005, nato a Buccinasco piccolo comune in provincia di Milano e cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta fino allo scoso agosto quando si trasferisce con un prestito secco al cagliari in cerca di continuità e di una maglia da titolare.

Il suo percorso non è stato lineare. Ha iniziato mezzala, poi terzino sinistro, poi a destra. E soprattutto, era davvero lento da ragazzino: «non so come, crescendo sono cambiato e sono diventato più veloce». Persino il suo debutto nell’Atalanta Under 23 fu complicato, con un’espulsione che lo segnò molto: «meno male che c’era Modesto, lo ringrazierò sempre».

In Serie A, quello che lo ha impressionato di più è il livello dell’Inter: «Lautaro, Bastoni, Dimarco… mi hanno colpito», ma anche allenarsi con Ederson e Lookman «aiuta tantissimo». La scelta di Cagliari, invece, è stata lucida, quasi necessaria: «sentivo di aver bisogno di continuità, più gioco più riesco a esprimere le mie qualità», e nell’isola dice di trovarsi «da dio».

Fuori dal campo è semplice, quasi riservato: riposo, amici, Fifa, dove ride di se stesso confessando: «il mio Palestra virtuale è molto molto molto scarso… mi sono messo in panchina da solo».

Gasperini lo conosce bene essendo stato lui stesso ad allenarlo all’Atalanta fino alla scorsa stagione quando entrambi hanno preso strade diverse: il tecnico alla Roma e Palestra al Cagliari dove oggi si sono rincontrati (anzi scontrati) e il giovane ha ccasione per mostrare tutte le sue qualità.