Pisilli, cuore Roma e sogno Azzurro: “Sogni? Scudetto e Mondiale”

Il centrocampista giallorosso si racconta a VivoAzzurroTv: dagli inizi tra tennis e Trigoria al debutto con la Nazionale maggiore, passando per la famiglia e il nuovo ciclo dell’Under 21

Jacopo Mandò -
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Pisilli in Nazionale
Pisilli con la maglia della Nazionale: tra sogni con la Roma e primi passi in Azzurro – Romaforever.it

Dalla racchetta al pallone, con Trigoria già scritta nel destino

Prima del campo di Trigoria c’era un campo da tennis. Niccolò Pisilli nasce con la racchetta in mano, mentre il fratello gioca a calcio. Ma ogni volta che si ferma a guardare gli allenamenti, il pallone lo affascina più di tutto il resto. Al punto da iniziare a martellare la nonna con una sola domanda: “quando posso cominciare anche io?”

La svolta arriva con una sorpresa di famiglia: un giorno, a tavola, la madre gli fa trovare sotto la tovaglia la lettera della Roma. Da lì in poi cambia tutto. Trigoria diventa casa, ma dietro c’è una macchina organizzativa fatta di affetto e sacrifici: orari di lavoro incastrati, turni per accompagnarlo agli allenamenti, nonni sempre pronti a fargli da “taxi” pur di non far saltare un solo giorno. È il primo mattone di un percorso che oggi lo ha portato a essere uno dei simboli del nuovo corso giallorosso.

L’emozione dell’Italia e il sogno doppio: Mondiale e Scudetto

Nel racconto a VivoAzzurroTv, Pisilli definisce il debutto con la Nazionale “il momento più bello vissuto finora”. Non solo perché si tratta dell’esordio in Azzurro, ma perché arriva all’Olimpico, nella sua Roma, in un’Italia-Belgio tutt’altro che banale. Sugli spalti ci sono il padre, il fratello, tanti amici: un pezzo di vita che si ritrova sugli spalti mentre lui entra in campo con la maglia che ha sempre sognato.

I sogni nel cassetto, però, sono due e non lasciano spazio ai mezzi termini: vincere il Mondiale con l’Italia e lo Scudetto con la Roma. Un traguardo per ciascuna delle sue due “case”, con la chiarezza di chi sa che il percorso è lungo ma ha già iniziato a percorrerlo.

Baldini e l’Under 21: “Prima brave persone, poi calciatori”

Pisilli parla anche dell’Under 21, dove il lavoro di Baldini ha lasciato un segno forte fin da subito. Il tecnico, racconta, ha portato entusiasmo ma soprattutto valori: si è partiti dalle basi, dall’idea che prima ancora di essere giocatori bisogna essere brave persone, uomini veri.

Allenarsi “sempre a cento all’ora” non è solo uno slogan, ma un principio che in campo si vede: in poco tempo è nata un’alchimia che non era scontata, e per cui il centrocampista attribuisce il merito in larga parte proprio al commissario tecnico.

Tra Roma e Azzurri, Pisilli si muove con lo stesso filo conduttore: lavoro quotidiano, piedi per terra e sogni altissimi. Con un obiettivo chiaro, che vale per entrambe le maglie: arrivare il più lontano possibile.