Per capire quanto pesi la figura di Gian Piero Gasperini nello spogliatoio, basta ascoltare chi con lui ha vissuto il proprio picco di carriera. È il caso di Luis Muriel, oggi all’Orlando City, che sotto la guida del tecnico ha firmato la sua miglior stagione di sempre: 26 gol in 48 partite con l’Atalanta nel 2020-21. Numeri che per il colombiano restano indissolubilmente legati al metodo del Gasp.
L’importanza del rapporto con il mister
Muriel descrive un rapporto “bellissimo” con l’allenatore, ma non fa nulla per edulcorare la realtà quotidiana: Gasperini è un tecnico esigentissimo sul piano fisico e tattico, uno che chiede tanto e pretende che le cose vengano fatte esattamente come le ha in testa. Quando questo non succede, racconta, emerge tutto il suo carattere forte, e non è raro che alcuni giocatori facciano fatica a reggere quei ritmi e quel livello di richiesta costante. Lui, che si definisce “un ragazzo tranquillo che non dà problemi”, è riuscito a incastrarsi perfettamente in quel sistema, trasformando quella fiducia in gol a raffica.
Il legame con la Dea
C’è però anche una nota di nostalgia. Muriel ammette che è stato difficile rivedere, nell’Atalanta delle ultime stagioni, le stesse cose costruite negli anni d’oro con Gasperini. Da tifoso dichiarato della Dea, sperava che quel percorso potesse continuare senza soluzione di continuità. Ora guarda alla “nuova scelta” del club con la speranza che le cose possano cambiare di nuovo in meglio.
Un racconto che, letto da Roma, pesa ancora di più: se un attaccante come Muriel lega la miglior annata della sua carriera al lavoro del Gasp, significa che il tecnico arrivato a Trigoria porta con sé un bagaglio capace di cambiare davvero la vita dei suoi giocatori.