|LIVE| Cremonese-Roma: la conferenza stampa di Gasperini

Il tecnico giallorosso ha parlato alla stampa alla vigilia del match dello Zini

Jacopo Pagliara -
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Gasperini in conferenza
Gasperini in conferenza (foto asroma.com)

I giallorossi si stanno preparando per affrontare domani alle 15:00 la Cremonese guidata da Davide Nicola. La sfida avrà un’importanza notevole: la squadra arriva da due successi consecutivi tra Serie A ed Europa League e un’altra vittoria significherebbe consolidare il primo posto in classifica.

Alla vigilia della gara allo Zini, Gian Piero Gasperini è intervenuto in conferenza stampa per presentare questo match decisivo. Queste le sue dichiarazioni.

Le parole di Gasperini

C’è stata un’evoluzione in Ferguson?

“Sicuramente si, è un ragazzo giovane, viene da un altro paese ha bisogno di adattamento, avrà giustamente bisogno di integrarsi con i nuovi compagni. Con i ragazzi di questa età bisogna avere pazienza.  Ha recuperato ma non è ancora al top, ha ancora dolore a calciare e questo un pò lo limita.Però ha grande volontà, grande voglia di fare. Poi, durante la partita, questi piccoli acciacchi si superano”.

A che punto è la Roma?

“Secondo me questa squadra sta dando molto. Tutti i ragazzi sono nella condizione giusta, sia mentale che motivazionale. Non parlerei di imprese, perché dopo 11 partite è presto per parlare di imprese, però sicuramente la strada tracciata è molto buona e molto positiva. La cosa più positiva è che la nostra sensazione è che la squadra sia cresciuta sul piano tecnico: questa è la base. È difficile dire che stiamo esprimendo già il massimo delle nostre potenzialità, altrimenti non saremmo in quella posizione di classifica. Sicuramente possiamo avere dei margini di miglioramento, non tanto sul piano atletico, dove stiamo sicuramente bene, ma sul piano tecnico sì: facciamo giocate migliori rispetto a qualche settimana fa. Abbiamo una coralità di gioco superiore rispetto a qualche tempo fa”.

Come sta la squadra? Novità su Angelino e Dybala?

“Angelino è tornato a essere in grado di lavorare: anche se in modo individuale, sta comunque facendo dei buoni allenamenti. Questa è una situazione in cui dipendiamo un po’ dai medici. Dybala, come Bailey, sta lavorando bene. Secondo me sono abbastanza avanti, però anche qui abbiamo bisogno del placet medico. I nazionali, come in tutte le pause, questa volta sono arrivati un giorno prima rispetto alle altre settimane. In generale si sono comportati molto bene, hanno giocato quasi tutti. Da giovedì ci siamo ritrovati tutti quanti: abbiamo fatto due buoni allenamenti, giovedì e ieri. Cerchiamo di ripartire da dove ci eravamo lasciati, anche se per tutti la ripresa dopo la sosta porta sempre un po’ di incognita”.

La Roma può fare più gol?

“Per il momento cerchiamo sempre di migliorarci. C’è da dire che nelle ultime settimane abbiamo avuto fuori anche Dovbyk, Ferguson, Dybala e Bailey: erano fuori praticamente tutti gli attaccanti. Quando ti mancano tutti nello stesso reparto, qualche difficoltà la puoi avere, è normale. Credo che, paradossalmente, abbiamo migliorato la capacità di creare occasioni da gol e di conseguenza abbiamo fatto anche qualche gol in più. Quando dico che la fase offensiva è il participio di tutta la squadra, l’esempio è l’assist di Mancini per Celik. È chiaro quindi che andiamo alla ricerca di sfruttare le caratteristiche che abbiamo in questo momento, con i giocatori che abbiamo in campo. Anche domani sarà così: cercheremo di mettere nella condizione migliore le qualità che abbiamo. Non possiamo andare a cercare altre soluzioni che, in questo momento, sono fuori”.

Cosa dice di Baldanzi falso 9?

“Le caratteristiche le conoscete tutti benissimo. Noi, in caso di emergenza, come è successo con l’Udinese, in un momento di difficoltà magari non avremmo adottato quella soluzione se avessimo avuto tutti gli attaccanti. Però, in un momento di emergenza, io credo che lui abbia delle capacità per giocare in quel ruolo: gliene mancano altre, probabilmente, ma è un giocatore duttile, un giocatore che tiene bene il campo, è molto rapido, calcia bene e in certe situazioni può diventare molto pericoloso. Poi magari non è propriamente il suo ruolo, o chissà se lo diventerà giocando sempre in altre posizioni. Però in questo momento è un giocatore efficace per noi. È stato molto bravo con l’Udinese e, in questo momento, è quello che più si adatta: lui o Ferguson, per caratteristiche. Lui ha più velocità, è un giocatore che, messo in certe condizioni, può fare bene. Negli allenamenti di questa settimana ha fatto cose importanti. Poi è chiaro che, per caratteristiche, gliene mancano altre”.

Falso 9 solo in caso di emergenza o è una possibilità? Perché Pisilli ha poco spazio?

“Nel calcio, come avete detto tante volte, si può giocare in tanti modi. L’importante è che sia efficace, come ho detto, che ci vada o meno il centravanti tradizionale. Nella mia carriera mi è capitato di avere lo Scamacca di turno che fa 24 gol, oppure Zapata, o comunque attaccanti che segnano tanto. Mi è capitato anche di fare 28 gol in campionato senza centravanti, perché si era fatto male Zapata e giocavano Ilicic, Gómez e Pašalić dietro. Magari è quello che ci sta succedendo adesso. Dobbiamo provare in campo e vedere quali soluzioni funzionano: le capacità, la tecnica, il tiro, come si sposano tra loro i giocatori. Poi ci sono momenti della partita in cui, in certe situazioni, servono caratteristiche diverse. Io credo sia importante avere nel reparto offensivo più soluzioni, diverse e utili a seconda delle partite, che spesso dipendono più dagli avversari che da noi. Pisilli ha fatto un gol straordinario: è un 2004 e segna con continuità. È uno dei giovani più positivi e interessanti del nostro calcio, perché non è un caso che sia nel giro dell’Under 21. In questo momento ha davanti Koné, Cristante ed El Aynaoui, e per questo sono andato più su di loro, ma è un giocatore al quale devo sicuramente qualcosa. Adesso entriamo in una fase con 16 partite consecutive fino a fine gennaio, e poi altre ancora. Ce ne sono 7 subito, e il periodo più duro sarà dal 29 dicembre al 29 gennaio: giochiamo 9 partite di fila, con in mezzo la qualificazione di Europa League, la Coppa Italia, e gare come Juventus e Atalanta. È facile prevedere che ci sarà bisogno di tutta la rosa. Finora ho utilizzato un nucleo abbastanza largo di giocatori, che hanno fatto più o meno lo stesso numero di partite, e altri — tra cui Pisilli — che pur giocando non hanno giocato tantissimo. Però nel frattempo ci sono lui, Ghilardi e Ziolkowski, e altri che sono stati impiegati meno: arriverà il momento in cui la rosa diventerà fondamentale. Quando si giocano così tante partite, aumenta la probabilità di infortuni o di dover saltare qualche gara. Qui, se stai fuori due settimane, perdi 5-6 partite. Per questo verrà fuori il valore della rosa e la possibilità, per chi ha giocato meno, di far vedere la propria crescita”.

Come si spiega le fatiche del post-sosta, sono solo un caso? Hermoso è a disposizione?

“Non c’è niente di casuale. Quando siamo andati in svantaggio abbiamo quasi sempre perso, tranne l’unica che abbiamo ribaltato a Firenze. È sempre un’evoluzione: man mano che acquisisci capacità realizzative riesci anche a superare un episodio sfortunato. Se hai la condizione e la capacità di fare più gol, questo fa parte di un processo di crescita. Hermoso si è fermato: si è bloccato ieri, ha un fastidio che adesso andrà valutato, ma per domani non c’è”.

Le hanno dato spiegazioni su ciò che sarà il mercato di gennaio?

“La situazione la sappiamo. Non possiamo fare niente per modificarla, quindi dobbiamo guardarla e andare avanti, affrontando le cose giorno per giorno in base alle difficoltà che avremo. È chiaro che perdiamo due giocatori che hanno giocato molto e che sono una componente forte di questa squadra, però era una cosa che si sapeva: non è che ci sia cascata sulla testa all’improvviso. Quindi dovremo rimediare in altro modo, e lo faremo”.

Come mai Rensch ha giocato poco?

“Siamo diventati forti, più omogenei e competitivi, abbiamo fatto partite di livello e quindi lui ha trovato meno spazio. Ma questo non toglie niente a Rensch, che rimane comunque uno che nel derby ha fatto molte gare, è entrato sempre, e poi arriveranno altri momenti. Io ne ho più di 11 per volta e non riesco a far giocare tutti. Domani può essere un’alternativa: mancando Hermoso, le alternative sono quelle di un difensore, oppure di aggiungere un esterno che può portare Celik dietro. Quindi c’è lui, e dietro ci sono Ghilardi e Ziolkowski. Tra questi uscirà la scelta per domani, chiaramente per sostituire Hermoso”.

Che ne pensa di un possibile stop per favorire la Nazionale a marzo?

“Non risolviamo qui il problema delle partite e degli stop delle nazionali: è un problema FIFA, è un problema mondiale. Possiamo constatare che il numero di partite è salito in modo esponenziale per tutte le competizioni. Sono tutte importanti, sia quelle di club sia quelle delle nazionali. Questo ha creato un numero di gare altissimo, soprattutto per i giocatori convocati in nazionale, e probabilmente determina un maggior numero di infortuni. Se una volta si giocavano 30 partite, adesso se ne giocano 60, forse anche di più con le nazionali. Si discute da sempre sulla riorganizzazione dei campionati e delle nazionali. Fare uno stop magari a metà campionato a me non piace. Però dedicare un periodo alle nazionali e concentrare tutto lì, forse sì”.

Ghilardi e Ziolkowski sono pronti per essere titolari?

“Sono a disposizione. Sono stati scelti e selezionati nella rosa, quindi sono sicuramente pronti”.

Cosa è successo con Tsimikas? Quando impiegato non ha convinto.

“Tsimikas è uno di quelli che ha giocato meno. Le cose cambiano, a volte basta una partita. Ci sono esempi come quello di Schelling, di Hermoso, di Pellegrini. Nel calcio ci sono momenti che, se li sai sfruttare, possono cambiare tutto. Alcuni di loro, come dicevamo prima, arrivavano da lunghi periodi di inattività. Nel calcio basta poco per cambiare le cose”.