C’è un filo che lega il campetto di Casal Palocco alla maglia della Roma: si chiama Niccolò Pisilli. Con Cronache di Spogliatoio è tornato dove tutto è iniziato, quel rettangolo reinventato con righe tracciate a mano e porte immaginate che per lui valeva quanto un Olimpico in miniatura. Oggi il panorama è un altro: una Roma in vetta, concorrenza feroce e una sosta che lo ha rimesso al centro grazie alle prestazioni con l’Italia U21.
Il campetto che educa il talento
Non è nostalgia, è identità. Quel campo “inventato” racconta un calcio vissuto senza scorciatoie: improvvisazione, tecnica rapida, colpi in spazi stretti. È il bagaglio che si vede quando Pisilli entra: controllo pulito, passo verticale, tempi d’inserimento. Merce preziosa per la Roma di Gasperini, che chiede mezzali capaci di accendersi tra le linee.
La vetrina azzurra: due partite, due gol, un messaggio
La pausa gli ha dato voce. Con la U21 di Baldini ha segnato contro Polonia e Montenegro, abbinando qualità e personalità. Non solo tabellino: letture, leadership silenziosa, la sensazione di uno che non forza il gioco ma lo alza. È un messaggio recapitato a Trigoria: se cerchi profondità dalla mezzala, lui c’è.
Gennaio, la scelta giusta: restare o crescere altrove
Lo scenario resta aperto. Se il minutaggio con la Roma non decolla, a gennaio può prendere forma un prestito funzionale, con il Genoa di De Rossi ipotesi credibile. Non fuga, ma percorso: continuità d’impiego, responsabilità, rientro con più peso specifico. Se invece Gasperini ne intravede spazio vero, la scommessa è restare in giallorosso e consumare minuti già ora.