Lazio, parla la falconiera scartata: “L’essere laziale mi ha penalizzata”

La falconiera Manuela Piergentili ha raccontato di come sia stata tagliata fuori dai progetti biancocelesti

Jacopo Pagliara -
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Claudio Lotito
Claudio Lotito (RomaForever.it)

La Lazio da pochi giorni ha annunciato l’ingresso in società di un nuovo falconiere: Giacomo Garruto e conseguentemente di una nuova aquila. Non tutto però sta andando come previsto dalle parti di Formello. In primis le critiche dei tifosi laziali verso il nuovo falconiere, milanista, reo di aver pubblicato anni fa dei post contro il club di Lotito. In seguito sono anche arrivate le accuse dell’ex falconiere Juan Bernabé, il quale ha affermato che l’aquila mostrata sui social della Lazio è in realtà la sua vecchia aquila Olympia.

Ma non è finita qui. Oggi infatti sono arrivate le dichiarazioni a Radio Laziale, di Manuela Piergentili, falconiera anche lei, che si sarebbe proposta a Lotito dopo la vicenda Bernabè. La Piergentili ha raccontato la sua esperienza non proprio positiva, queste le sue parole.

Piergentili: “Volevano una falconiera donna, ho deciso di provarci”

“Il caso Bernabé è uscito intorno a metà gennaio. Io il 18 gennaio mando un’email alla dottoressa Mezzaroma, perché sapevo che volevano una falconiera donna. Io laziale, con una passione per i rapaci ho deciso di provarci. Dopo circa un’ora ricevo una telefonata dal presidente Lotito e mi ha chiesto se potevamo incontrarci il giorno stesso alle 15.00 per il primo colloquio. Abbiamo parlato dell’addestramento, delle tempistiche, del fattore economico. Io ho suggerito di prendere un’aquila da intestare alla Lazio, in modo che se dovesse andar via il falconiere l’aquila resta e si adatta a quello successivo. Dopo un’ora l’avevo trovata io in Germania, sarebbe stato un maschio”.

Claudio Lotito
Claudio Lotito (RomaForever.it)

Piergentili: “L’essere laziale mi ha penalizzata, sono spariti tutti”

Tra gennaio e febbraio non ho sentito nessuno. Ho chiamato il presidente che mi ha chiesto di pazientare perché Bernabé era ancora dentro Formello. Nel frattempo, al mio fianco c’era una persona che ritenevo mia amica, perché l’amicizia ce l’avevo solo io. C’erano degli eventi in corso extra-Lazio in quel periodo e io sinceramente non volevo farli, perché mi interessava solamente far volare l’aquila allo stadio. Più e più volte a questa persona ho detto che non volevo farli. Successivamente è subentrato un terzo individuo e da quel momento ho visto il deserto intorno a me. Il 6 maggio mi richiama la dottoressa Mezzaroma per un colloquio conoscitivo in cui c’era lei, io, Floridi ed Enrico Lotito. Abbiamo parlato di nuovo dell’addestramento, del nome dell’aquila. Ho presentato un progetto che è piaciuto alla società e che oggi stanno mettendo in atto con il nuovo falconiere, Giacomo, che è una persona esterna a questa storia. Avevo perfino proposto di presentarla nel ritiro a Formello e poi farla abituare allo stadio, facendogli fare il giro del campo sul pugno. Io penso che il fatto di essere laziale mi abbia penalizzato, è un mio sentore. Noi in quel momento parlavamo di tutto, ero convinta fossi io. Poi sono spariti tutti. Penso che quei due individui di cui parlavo, si sono messi nel mezzo di questa cosa e hanno fatto una collisione tra me e la Lazio. Perché farlo? Per quegli eventi che non ho voluto fare. Io ho suggerito un’altra persona che è stata portata a fare degli eventi al posto mio. Credo sia stato questo il punto di rottura. Io sono delusa del fatto di non esser stata proprio avvisata. Per me la società può fare quel che vuole, i soldi sono suoi, ma sono delusa dal fatto che sono spariti. Non mi hanno fatto neanche una chiamata“.