Forse i tifosi in Argentina hanno capito quello che, almeno ufficialmente, i protagonisti di questa storia non possono ammettere. Ovvero il timore che, a lungo andare, il filo si possa spezzare. Come dice il proverbio: “A forza di tirare la corda…“. Il caso di Matias Soulé del resto è davvero di quelli singolari: a 22 anni, ma già con una discreta esperienza internazionale, ancora non ha vestito la maglia dell’Argentina. Mai. E non lo farà nemmeno nei prossimi giorni.
Il CT Scaloni non lo vede? E’ bufera social in Argentina
Eppure con la Roma sta facendo benissimo. Capocannoniere della squadra, assist, e un ruolo centrale nel progetto di Gasperini. Al momento non è chiaro se il CT Scaloni stia aspettando soltanto il momento giusto per buttarlo nella mischia o se davvero abbia qualche tipo di preconcetto, magari tattico, nei suoi confronti. E se a parole ha detto di vedere per lui un futuro nella sua squadra, di fatto continua ad escluderlo dalla lista dei convocati. Volta dopo volta. Inesorabilmente. I social in Argentina sono in subbuglio: “E se sceglie l’Italia?“.
L’ipotesi Italia sempre sullo sfondo
Già, l’Italia. Per ora, è stato ampiamente raccontato, non esiste questa possibilità nonostante il doppio passaporto del giocatore. In primis perché non è questa la volontà del giocatore. Soulé è stato onesto: il suo sogno è giocare con l’Argentina. Al punto da definire “strano” vedere il suo connazionale “Retegui cantare l’inno“. Ma se questo sogno non si realizzasse mai?
Come ha reagito Soulé davanti all’ennesima esclusione di Scaloni
Inutile girarci attorno. Quando è uscita la notizia della mancata convocazione con l’Argentina il giocatore un po’ di delusione ce l’ha avuta. Del resto non potrebbe essere altrimenti: intanto perché di mezzo c’erano gli infortuni di Giò Simeone e Alvarez, e poi perché l’Argentina non dovrà giocherà partite ‘ufficiali’ ma soltanto amichevoli. Tuttavia, come riporta la Gazzetta stamani in edicola, Soulé non si è scomposto, imponendosi, ancora una volta la pazienza. E soprattutto non voltandosi – almeno per adesso – da altre parti. Il tarlo allora continua a scavare: e se l’albiceleste continuasse a non chiamare?