La Roma guarda già oltre gennaio e posa lo sguardo su uno dei centrocampisti più chiacchierati d’Europa. Secondo quanto riferito da Alfredo Pedullà, il club giallorosso si sarebbe inserito nella corsa a Kobbie Mainoo, gioiello del Manchester United classe 2005, insieme al Napoli. Un profilo perfetto per il calcio di Gasperini – dinamico, tecnico, duttile – ma che porta con sé una domanda inevitabile: per prenderlo, chi dovrebbe partire?
Un talento totale nel mirino di mezza Europa
Mainoo è uno dei prodotti migliori dell’Academy dello United: centrocampista moderno, capace di giocare da regista basso, mezzala d’inserimento e pure da interno più fisico, con una pulizia tecnica che gli ha già aperto le porte della prima squadra e delle selezioni inglesi giovanili. In Premier ha fatto intravedere personalità e qualità fuori scala per l’età, tanto da essere considerato dal club quasi “intoccabile”. Proprio per questo, le cifre circolate non sono banali: l’operazione, tra cartellino e commissioni, potrebbe arrivare attorno ai 45-50 milioni di euro, scenario confermato dalle indiscrezioni riportate da Pedullà sul coinvolgimento di Roma e Napoli nella corsa al talento dei Red Devils.
L’effetto domino: cosa succede con Manu Koné?
Qui entra in gioco la situazione di Manu Koné, oggi perno del centrocampo di Gasperini e valutato dalla Roma circa 70 milioni, anche alla luce dell’interesse concreto del PSG, pronto a spingersi fino a 60 milioni di euro nella prossima estate. Di fronte a un’offerta del genere, i giallorossi realizzerebbero una plusvalenza enorme rispetto ai circa 15 milioni investiti a suo tempo, e avrebbero la forza economica per andare all-in su un profilo come Mainoo, reinvestendo parte dell’incasso su un giocatore più giovane, con ingaggio più sostenibile e potenziale da top europeo. Non è un caso, quindi, che il semplice “sondaggio” per il baby inglese venga letto come un segnale: la Roma si sta parando in anticipo nel caso in cui l’assalto del PSG a Koné diventasse irrinunciabile. Per ora è solo uno scenario, ma il messaggio è chiaro: a Trigoria si ragiona su un centrocampo del futuro sempre più internazionale, tecnico e verticale.
Un’idea da grande club
Mainoo non sarebbe un acquisto “di contorno”, ma una mossa da club che ragiona a lungo termine: inserire accanto a Cristante, El Aynaoui e – finché resterà – Koné, un ragazzo del 2005 in grado di crescere dentro le idee di Gasperini, diventando il motore della Roma del domani. L’operazione resta complessa: lo United non ha bisogno di vendere e il prezzo è da top player; la concorrenza del Napoli e di altri club europei è reale; e la Roma può permettersi cifre simili solo attraverso una grande cessione. Ma il segnale c’è: se davvero i giallorossi hanno bussato alla porta di Manchester, significa che il progetto sportivo passa anche da scelte coraggiose. E che l’estate 2026, in mezzo al futuro di Koné, potrebbe ruotare proprio attorno al nome di Kobbie Mainoo.