Il sindaco Roberto Gualtieri ha dichiarato: «Entro novembre avremo il progetto definitivo del nuovo stadio della Roma, e sarà uno degli stadi più belli del mondo» con grande emozione che arriva dal palco della sala Sinopoli, all’Auditorium.
Il progetto, voluto con forza dai Friedkin e sostenuto dalla delibera di pubblico interesse, trova casa a Pietralata, dove i lavori preliminari e gli scavi archeologici sono già iniziati. L’obiettivo è chiaro: aprire le porte dell’arena entro il 2029, ma rendere lo stadio “virtualmente operativo” già nel 2026, in tempo per presentarlo all’Uefa come impianto candidato agli Europei del 2032. Un traguardo ambizioso, che il sindaco definisce “un risultato fortemente voluto”.
Gualtieri sottolinea l’importanza di questa svolta, spiegando che “il nuovo stadio, con un parco attrezzato di 11 ettari, sarà un polmone di gioia per tutta la città”. Un messaggio che unisce rigore amministrativo e passione sportiva, e che arriva in un momento decisivo anche per l’altra metà della Capitale.
Sul fronte biancoceleste, infatti, resta aperta la questione del Flaminio, dove la Lazio ha presentato un piano di riqualificazione da 140 milioni di euro. Il progetto, però, dovrà essere rivisto per adeguarsi alla nuova formula del diritto di superficie, un iter più complesso che richiede il passaggio tra Avvocatura e Segretariato generale.
Mentre Roma torna a sognare in grande, il Campidoglio accelera per dare forma a un’opera che non è solo uno stadio, ma un simbolo di rinascita, orgoglio e appartenenza.