Era la risposta che serviva. Dopo due scivolate all’Olimpico, la Roma rialza la testa in Europa League con un successo autoritario in uno degli stadi più caldi d’Europa. A Glasgow finisce 0-2: partita incanalata già nel primo tempo e poi amministrata con maturità nella ripresa. Un segnale netto: il valore c’è, l’identità pure. Adesso va spostata in casa.
L’istantanea: trequartisti decisivi, Dovbyk utile (anche senza gol)
La fotografia della serata è chiara: i due gol arrivano dalla seconda linea, con l’attacco “a onde” che Gasperini chiede da sempre. Dovbyk non timbra ma lavora: sponde pulite, linea aperta per l’inserimento del capitano sul vantaggio e tanti duelli giocati spalle alla porta. Il riferimento c’è, il cinismo sotto porta dovrà tornare: è il passaggio che manca per rivedere il Dovbyk formato Girona.
La rotta europea: due su due fuori, zero su due in casa
Il paradosso di questa league phase è servito: Roma perfetta in trasferta, ferma all’Olimpico. Vittorie a Nizza e Glasgow, sconfitte interne con Lille e Viktoria Plzeň: 2 successi e 2 KO dopo quattro giornate, 6 punti in tasca e piena corsa per i piazzamenti che contano. I risultati lo dicono senza alibi: servono continuità e punti anche a Roma.
Ibrox domato, Rangers in difficoltà
Contesto da ricordare: i Rangers arrivavano al match dopo tre sconfitte nella league phase (0 punti nelle prime tre), eppure all’Ibrox non regala nessuno. La Roma ha avuto il merito di togliergli campo subito, spegnere l’inerzia della curva e sporcare ogni linea di passaggio. Una gestione adulta: primo tempo di strappi e qualità, ripresa di controllo, con Svilar sollecitato davvero di rado.
La chiave di Gasp: blocco basso granitico, ripartenze “vertical”
La versione europea della Roma continua a poggiare su ordine e duello: linee strette, difesa che sale quando può e ripartenze corte per arrivare presto nell’ultimo terzo. Gasperini spinge sull’idea di alzare i trequartisti dentro l’area: funziona quando chi sta dietro la punta attacca lo spazio – come a Glasgow. Il prossimo step? Tradurre questa efficacia anche all’Olimpico, dove fin qui è mancato il colpo di grazia.
La classifica che respira e l’agenda
Con il 2-0 di Glasgow, la Roma sistema il bilancio europeo a 2-2 nelle prime quattro: si rimette in carreggiata nella league phase e, soprattutto, si porta a casa fiducia, minuti “di qualità” e qualche certezza in più nei ruoli ibridi tra le linee. Ora testa ai prossimi incastri del calendario europeo: invertire il trend casalingo è la missione numero uno.