Rangers-Roma, Ibrox non perdona: cercasi prova di carattere in Scozia

Doppia trasferta a Glasgow tra Ibrox e (poi) Celtic Park. Rangers in crisi europea ma in ripresa in campionato. Dato-chiave: l’inizio ripresa può spostare la partita

Jacopo Mandò -
Tempo di lettura: 2 minuti
Rangers Ibrox
Il fascino di Ibrox: serve una prova di carattere per la Roma – Romaforever.it

In Scozia il pallone pesa di più. Giovedì la Roma entra a Ibrox, uno degli stadi più emozionanti (e rumorosi) d’Europa. I giallorossi conoscono i climi incandescenti—l’Olimpico lo è—ma a Glasgow l’aria è potente: cori senza sosta, pressione addosso, energia che ti entra nelle gambe. E questa è solo la prima tappa: subito dopo ci sarà pure il Celtic, la trasferta più tosta del lotto. Tradotto: è un dittico in cui conta soprattutto la testa.

Rangers, crisi europea, rimbalzo domestico

La fotografia è sdoppiata. In Europa League i Rangers sono ultimi nel girone, 0 punti in tre gare: 0-3 col Brann in Norvegia, 1-2 con lo Sturm Graz, 0-1 all’esordio col Genk. Risultati che hanno innescato lo scossone in panchina. In campionato, però, il trend è capovolto: otto gare senza sconfitte, risalita fino al 4º posto (con una gara da recuperare con l’Aberdeen) e un gruppo che ha ritrovato fiducia malgrado la botta in Scottish League Cup (3-1 nel derby col Celtic). Insomma: classifica europea nera, ma in Premiership stanno rimettendo insieme i pezzi.

L’orologio del match: dove colpire, dove coprirsi

Il dato “simpatia ma non troppo”: in Europa League i Rangers hanno segnato 1 solo gol, arrivato tra 60’ e 75’, e hanno concesso 6 reti, quattro delle quali a cavallo tra fine primo tempo e inizio secondo. La Roma, invece, ha timbrato 3 gol tutti a inizio ripresa, mentre ha subito solo in avvii gara o a ridosso del 90’. Cosa ne esce? Che il rientro dagli spogliatoi è la finestra perfetta per alzare i giri: pressione alta immediata, seconde palle, ritmo sul primo quarto d’ora del secondo tempo. E occhio alle partenze sprint dei Rangers e ai finali sporchi: lì la Roma deve schermare e abbassare il rischio.

Cosa serve alla Roma

Niente sottovalutazioni: il pubblico di Ibrox ti toglie l’ossigeno se lo lasci entrare in partita. Servono gestione emotiva, uscite pulite (per evitare l’onda scozzese), calcio piazzato curato—lì puoi spezzare il rumore—e un strappo tecnico nei 50–60’. È la zona in cui, numeri alla mano, la Roma fa più male e i Rangers soffrono di più. Dentro la testa, prima che nelle gambe.