Uno storico scudetto poi il trasferimento a Torino che i tifosi proprio non gli perdonarono. Torna a parlare oggi Jonathan Zebina, ex calciatore della Roma: “Io traditore? Ho sempre trovato ingiusta questa cosa. Semplicemente il mio ciclo in giallorosso era finito, decisi di seguire Capello alla Juve”. Il difensore si toglie altri sassolini dalle scarpe: “E poi: fino a un mese prima dovevo andarmene perché ero un brocco e poi improvvisamente sarei diventato un traditore?“.
L’intervista
Nella lunga intervista concessa alla Gazzetta c’è spazio per altri aneddoti risalenti a quel periodo: “A Roma presi una manganellata perché non mi sono mai nascosto e ci ho sempre messo la faccia“, racconta Zebina. L’ex giallorosso ne approfitta anche per chiarire alcune cose: “Incidente con la Ferrari? Una delle tante cose scritte e mai verificate. Sono storie false. Oggi avrei smentito con un comunicato sui social, lì decisi di abbozzare”. E aggiunge: “Chi mi conosce sa la verità, gli altri parlano a vanvera. A Roma giravano tante cose non vere sul mio conto. Si figuri, io in discoteca mi addormentavo…”.
L’emozione dello scudetto
Ma ovviamente Zebina alla Roma è anche tanto altro. I ricordi, quelli belli, rimangono infatti vividi ancora oggi, al di là dell’addio turbolento che si consumò in seguito. Del resto anche lui mise la firma in quello storico scudetto del 2001: “Il giorno di Roma-Parma c’era così tanta tensione che io, prima della partita, abbracciando il mio ex compagno Mboma, piansi. Ero agitatissimo”. L’emozione è forte ancora a distanza di anni: “Vincere fu uno spettacolo, in un attimo il campo si era riempito di una marea giallorossa. Poi il Circo Massimo…Raccontarlo mi mette ancora i brividi”.