Giuly: “Sono rimasto legato a Roma e alla sua gente”

Il centrocampista francese ha parlato con piacere della sua esperienza passata in giallorosso

Jacopo Pagliara -
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Ludovic Giuly
Ludovic Giuly (UEFA.com)

Ludovic Giuly, alla Roma per una sola stagione, nel 2007/2008 con Luciano Spalletti in panchina, è ancora molto legato ai colori giallorossi. Il centrocampista, ex Barcellona e Paris Saint Germain tra le tante, ha parlato della sua esperienza in giallorosso nel corso di un’intervista rilasciata in esclusiva per La Gazzetta dello Sport. Queste sono state le sue parole.

Le dichiarazioni di Ludovic Giuly

Giuly, ricordando la gara di domenica a San Siro, ha lasciato spazio ai ricordi di una delle sue serate più belle in Italia, quando al Milan segnò uno dei suoi sei gol complessivi nel nostro campionato. “Sì, ricordo anche l’azione: Vucinic prova a sfondare, si crea una mischia e la palla capita a me. Mi coordino e in mezza girata infilo il portiere. Quel gol è stato anche decisivo per la vittoria. In quella Roma, sulla panchina, sedeva Luciano Spalletti, oggi nuovo allenatore della Juventus. A proposito del tecnico toscano, Giuly ha raccontato: Fu lui a volermi. Ricordo un paio di chiamate già prima che decidessi di accettare. È stato un grande, mi ha insegnato a curare la parte tattica. A volte era davvero maniacale, ripetevamo la stessa cosa fino all’infinito… però poi in partita succedeva esattamente quello che ci aveva detto in settimana. È un maestro nel leggere le gare”.

Il gol di Giuly contro il Milan
Il gol di Giuly contro il Milan (foto gazzetta.it)

L’ex centrocampista ha poi ricordato che anche Philippe Mexes ebbe un ruolo importante nel suo arrivo a Roma: “Sì… diciamo che quell’estate mi ha marcato stretto, fino al momento della firma. Io volevo lasciare il Barcellona e cercavo nuovi stimoli, lui mi ha aiutato ad ambientarmi. Tempo qualche mese e già conoscevo tutto della città”.

Giuly, dall’addio alla Roma al rapporto con Totti

Sul suo addio alla Roma, spesso circondato da interpretazioni errate, Giuly ha voluto chiarire: “Ecco, tante cose sono state interpretate male. All’inizio ero abituato diversamente, ma ho imparato presto e mi sono messo a disposizione. Poi avevo 32 anni e non ero più un ragazzino, ma non è certo per questo che scelsi di andare via a fine anno”. Ha poi aggiunto che le ragioni della separazione furono molteplici: Tante ragioni insieme, non solo una. Tra queste anche il voler giocare di più”.

Ripensando all’esperienza in giallorosso, Giuly ha confessato di portarsi dentro soprattutto l’affetto dei tifosi: L’affetto dei tifosi, una curva così è qualcosa di unico. Ricordo al mio arrivo, una folla incredibile all’aeroporto. Anche quando abbiamo vinto la Coppa Italia è stato bello”.

Ludovic Giuly
Ludovic Giuly (foto nss-sports.com)

Poi parlando dei suoi compagni d’attacco, ha ricordato con ammirazione Francesco Totti: “Io ho giocato con tanti campioni, arrivato a Roma non mi aspettavo di trovare qualcuno così forte. Mi stupì per leadership e carisma: gli bastava uno sguardo per farsi rispettare. In più Francesco è un vero tifoso, uno che soffre insieme alla città se non vince. In questo mi ricordava Puyol”.

In chiusura, Giuly ha parlato anche della sfida di domenica, soffermandosi su cosa si aspetta dalla gara. “Sono due grandi squadre, mi aspetto una bella sfida. Sarà una battaglia. Tiferò per i giallorossi, sono rimasto legato a Roma e alla sua gente anche se l’ho vissuta solo per una stagione”.