Non era solo una botta. L’uscita anticipata di Evan Ferguson ieri contro il Parma (infortunio nei primissimi minuti dopo un contrasto a centrocampo) nascondeva qualcosa di più: gli esami hanno evidenziato un trauma distorsivo alla caviglia destra con interessamento capsulo-legamentoso. Tradotto: non è la classica storta “e via”, ma neanche una lesione grave. Lo staff della Roma ha già fissato la tabella: stop funzionale di circa 14 giorni, lavoro tra fisioterapia e potenziamento, e poi rientro graduale.
Milan out, rientro dopo la pausa
La prima conseguenza è ovvia: Ferguson non ci sarà a San Siro nella super sfida col Milan. È un’assenza pesante perché cade proprio nel momento in cui Gasperini stava provando a rilanciarlo dopo settimane complicate. L’obiettivo interno è di riaverlo dopo la sosta di novembre, quando il calendario tornerà più “italiano” e ci sarà bisogno di rotazioni vere davanti.
Perché servono comunque prudenza e pazienza
Su distorsioni con coinvolgimento capsulo-legamentoso i tempi standard vanno dalla seconda alla terza settimana: se l’edema scende bene e la caviglia non resta “molle”, due settimane bastano; se invece la risposta è lenta, si può slittare di qualche giorno. Per questo a Trigoria non vogliono forzare: meglio un Ferguson al 100% che un rientro a mezzo servizio.