Vincenzo Montella, ex attaccante e allenatore della Roma e oggi commissario tecnico della Turchia, è stato protagonista come ospite del programma “Viva el Futbol”, condotto da Lele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola.
Nel corso della puntata, l’Aeroplanino ha condiviso diversi ricordi e curiosità legati ai suoi anni in giallorosso, raccontando episodi inediti della sua esperienza nella Capitale. Inoltre, Montella si è soffermato anche su Zeki Çelik, elogiandone l’impegno e i progressi mostrati negli ultimi tempi, definendolo un giocatore “Perfetto per qualsiasi allenatore”. Queste sono state le sue parole.
Le dichiarazioni di Vincenzo Montella

Lo scherzo al medico della Roma?
“Una notte facemmo uno scherzo al dottore: io finsi la febbre e lo chiamarono d’urgenza. Arrivò in camera in mutande, noi aprimmo il balcone e lo chiudemmo fuori. Faceva freddo. Capello passò nel corridoio, sentì rumori, entrò e trovò il dottore sul balcone in mutande. Lo cacciò via furioso. Dopo due giorni siamo andati noi a spiegare che era uno scherzo e lo “salvammo””.
Le mancate vittorie?
“Secondo me potevamo vincere altri due scudetti. Avevamo una squadra incredibile e gli altri erano in transizione. Potevamo vincere ancora perché eravamo più forti, nel 2002 perdemmo per pochi punti. Avevamo un attacco incredibile, c’era anche Balbo nel 2001″.
L’ultimo rinnovo di contratto?
“Ero in scadenza, stavamo andando male ma ero capocannoniere. Io e Totti firmammo, Cassano si sentiva un fenomeno e tirava la corda. Io firmai perché volevo rimanere, poi mi seguì Totti. Cassano andava a trattare dal presidente Sensi indossando solo le mutande, nella migliore delle ipotesi”.
Celik?
“Perfetto per qualsiasi allenatore: professionale, affidabile, fa il suo compito ovunque giochi. In uno spogliatoio serve sempre“.